Subject: Re: "Lie To Me" Date: Wed, 08 Apr 2009 13:59:46 GMT From: L Organization: [Infostrada] Newsgroups: it.discussioni.psicologia Enrico C wrote: [...] > La domanda che mi son fatto e che vi propongo è in che misura tali > teorie siano davvero fondate, al di là dell'ovvio abbellimento per la > fiction (tutti i casi vengono risolti con successo, come in ogni serie > poliziesca che si rispetti!). > > Su Wikipedia inglese trovo alcuni link che parlano della serie e delle > microespressioni che rivelerebbero i sentimenti nascosti, e anche delle > ricerche in proposito. Addirittura, leggo che uno psicologo americano > ha usato questa tecnica nella terapia di coppia, e capire quali coppie > avrebbero tenuto e quali si sarebbero sciolte!: "American psychologist > John Gottman began video-recording living relationships to study how > couples interact. By studying these micro-movements, Gottman was able > to predict which relationships would hold and which would dissolve." > > http://en.wikipedia.org/wiki/Lie_to_Me_(TV_series) > http://en.wikipedia.org/wiki/Microexpressions > http://en.wikipedia.org/wiki/Facial_Action_Coding_System > > D'altra parte, non avevo mai sentito parlare prima di queste > applicazioni, e il fatto stesso che certe microespressioni siano > interpretate alla perfezione nel telefilm, mi fa pensare che siano in > realtà mascherabili o falsificabili da un bravo attore o comunque da > qualcuno in grado di controllare alla perfezione le proprie espressioni > emotive, vanificando così il metodo di indagine. > > Che ne dite? Che c'è una relazione tra forma e ciò che è sotto la forma. Se non si destruttura tale relazione -> allora -> può facilmente essere compreso il concetto verità/falsità dal viso. Ma si può destrutturare. Ad esempio inventando un falso ricordo e ripassando e arricchendo il falso ricordo e allenandosi a raccontarlo. Anche con la "macchina della verità" (sul falso ricordo) non si avranno segnalazioni di anomalie poiché il ricordo è ora realmente -e da parecchio tempo- nella mente, e noi (se ci appoggiamo su un falso ricordo) lo gestiamo come vero. Solo riuscendo a scoprire delle anomalie del ricordo (che sia falso) il soggetto "aggancia" la paura di essere scoperto. Altrienti se ha sedimentato il ricordo (sebbene falso) a sufficienza è quasi impossibile distinguere il vero dal falso. Nei meccanismi di difesa, del resto, persino lo sdoppiamento in personalità multiple è -il più delle volte- involontariamente innescato come meccanismo di difesa. E non si dimentichi che il teatro è un meccanismo di sdoppiamento di personalità allo scopo di gestire la flessibilità mentale a mostrare un messaggio che è fatto vivere tramite un alter ego (il personaggio interpretato). Un attore/attrice spesso dicono che "il personaggio" lo richiedeva .. un certo atteggiamento .. che loro -normalmente- non avrebbero implementato. Saluti, L