Subject: Re: terremoto Date: Fri, 10 Apr 2009 08:52:44 +0200 From: L Newsgroups: it.discussioni.psicologia orsopoeta wrote: [...] > ce ne sono ancora di queste persone in quei luoghi rurali. per loro piu' > difficile di altro sarà adeguarsi a chi li vuole aiutare sinceramente. > sarà prendere aiuto senza *poter* dare nulla in cambio. > se non un grazie, o un sorriso. che spesso basta. ma *a loro* no. Vedi, caro Orsopoeta, .. .. l'uomo, come specie animale, ha manifestato un di più rispetto alle altre specie animali. La capacità non solo di organizzarsi in "branchi", ma anche una *capacità predittiva*. Prendiamo -per esempio- i primi uomini che 1) costruivano una buca enorme 2) vi mettevano dei pali acuminati piantati sul fondo (lance) 3) ricoprivano la buca con delle frasche 4) attiravano un dinosauro sul posto Tutta questa capacità di elaborazione "collettiva" non è banale. Voglio dire che se in un nucleo di "umani" si costruisce una città .. non è che ci possiamo dimenticare che le case possano crollarci in testa! Psicologicamente parlando rinunciare ad una capacità "predittiva" -> fa la differenza tra una specie animale che si estingue -> e un'altra che sopravvive. Dare credito a coloro che dicono "basta -per risollevarci dalla crisi- costruire il 20% in più delle case togliendo lacci e laccioli" e non porsi personalmente la responsabilità di mandare i figli a scuola in una struttura edilizia fatiscente e non antisismica .. non è semplicemente una questione che ci fa sopravvivere perché siamo abruzzesi o siciliani .. ed invocare l'orgoglio campanilistico anziché la ragione. E' una questione di metodo. La capacità di analisi di una qualunque situazione, in specie psicologica, si fonda sul *principio di responsabilità*. Se ad una o più persone NON risulta ciò che dice anche una persona che abbia autorità: lo psicologo, il sindaco, il presidente della regione, il presidente della repubblica, il rappresentante della banca centrale europea, il rappresentante delle nazioni unite, qualunque carica e competenza a qualunque alto livello che sia .. allora va tutelato il concetto di *responsabilità _personale_*. Non è facile questo concetto che sto dicendo, ma va affrontato. Il 31 marzo 2009 si era riunita "la commissione grandi rischi" e aveva rassicurato la popolazione che non c'era rischio, mentre sono morte -a oggi- 287 persone. Sto dicendo che non si può dare la colpa alla commissione, ma bisogna cominciare ad elaborare *il concetto di non delegare ad altri*, benché magari specificatamente più competenti, una _responsabilità che deve essere personale_ (come ultima scelta, sentito ciò che c'era da sentire, valutato ciò che c'era da valutare). Prendiamo il concetto di *diritto di libertà di cura*. E' senzaltro da sentire le competenze più specifiche che sia possibile, ma non delegare ad altri il poter dire l'ultima parola su ciò che riguarda la _nostra_ singola salute. Oggi, nel 2009, ancora ci sono persone che ipotizzano di "fare scorrere corrente elettrica nel cranio dei malati" -> poiché si è osservata la cancellazione di traumi nelle persone così trattate. Dovremmo potere obiettare a questo orrore? O dobbiamo dare per scontato che "l'ha detto il dottore" sia una ragione necessaria e sufficiente per farci "passivi", per rinunciare al nostro diritto di dire l'ultima parola su ciò che ci riguarda? Il dramma del terremoto -> ci deve pure insegnare qualcosa .. http://www.corriere.it/salute/09_marzo_17/depressione_cervello_caricato_come_pila_4441371c-130c-11de-8994-00144f02aabc.shtml Salute felicità, L