Subject: Re: L'effetto dei riti di iniziazione Date: Sun, 10 May 2009 09:27:42 GMT From: L Organization: [Infostrada] Newsgroups: it.discussioni.psicologia Masque wrote: > > Ciao a tutti! > Sto facendo una ricerca riguardo agli effetti sulle persone dei riti di > iniziazione. > Per quanto ho potuto notare, questo genere di pratiche vengono > utilizzate in ogni contesto nel quale di richiede un forte sentimento di > aggregazione verso il gruppo. La situazione piu` tipica sono le > religioni, ma vengono utilizzati spesso anche dalla massoneria o > addirittura, sotto forma diversa, da alcune aziende. > Il risultato solitamente, e` che l'iniziato sviluppa una fede ed un > forte attaccamento verso l'ideale del gruppo o la sua religione. > > Ma come funziona precisamente questo meccanismo? > Dove posso trovare maggiori informazioni? > > Grazie :-) Il meccanismo è questo: Se si pensa, o si osserva, che la forma abbia una potenza prevalente su ciò che si manifesta tramite la forma, allora, necessita una fenomenogenesi spesso ritualizzata come key che apra le porte di ciò a cui si vuole avere accesso. Ciò -la dominanza della forma e del formalismo- non è sempre vero anche nelle religioni. Ad esempio -nel buddismo- il Buddha non trae la sua potenza di illuminazione da azione di iniziazione rituale, ma di ricerca personale. Idem nel Cristianesimo, in cui Cristo si isola nel deserto prima di iniziare la sua missione e non trae da rito amministrato da terzi il proprio carisma. Quindi -in generale- i riti di iniziazione presuppongo una potenza accessibile tramite una azione che possa essere ritualizzata, onde -in definitiva- semplificare il meccanismo di far parte di uno stato relazionale in cui si abbia accesso a delle modalità prima (prima del rito) inaccessibili. E' vero che -ad un esame solo di superficie- vi è una sorta di "do ut des", ossia si cede la chiave che apre la porta in cambio di un processo di affiliazione, ma ciò è più per il volgo, e per l'adepto, che per i personaggi che tendono ad esprimersi in leadership. La funzione di leadership è sempre una funzione nuova che richiede *un di più* che non può risiedere in qualcosa di ordinario e ritualizzato, poiché -se così fosse- avremmo degli eserciti fatti tutti di generali, o partiti fatti tutti di presidenti, o chiese fatte tutti di capi. Si potrebbe -in definitiva- affermare che la ritualizzazione delle iniziazioni è una strada per accontentarsi di avere un clan di riferimento in cui la gerachicizzazione (e i gradi nella gerarchia) sia più importante di quello che vali nella sostanza. Ciò è utile per le dinamiche di branco, ma non per le dinamiche di ricercare la novità. Le dinamiche di branco -inoltre- è noto che sono più efficienti sia nel mondo animale per procurarsi il cibo e anche -quindi- per la sopravvivenza, ma tendono a far perdere significato alla esperienza ed al contributo personale nell'arricchire il reale. Inoltre tendono ad indurre -le dinamiche di branco- sudditanza psicologica e il concetto di ubbidienza alla gerarchia limitando la analisi personale nell'esame delle esperienze. Nei processi della storia -sul lungo periodo- possono indurre guerre per la dinamica della predazione. Se un clan si ritiene "superiore" e ambisce ad estendere il proprio territorio di caccia .. come con Hitler nell'invasione della Polonia il branco è indotto -da tali dinamiche- a sentire come legittima la sopraffazione di altri soggetti anziché presupporre di dovere creare un dialogo con coloro che -non essendo superiori, o iniziati- sono razza inferiore ed esistente per essere sopraffatta e quale cibo per chi sia in grado del disporre dell'arma della "cattiveria" necessaria a salvaguardare il proprio clan. http://www.tgcom.mediaset.it/politica/articoli/articolo440370.shtml ++ cit on ++ Clandestini, Maroni:serve cattiveria "Nessuna emergenza sicurezza" "Gli episodi di violenza degli ultimi giorni - ha sottolineato il ministro - sono terribili ma non esiste un'emergenza sicurezza. Il Governo è intervenuto subito, i reati sono diminuiti nel 2008 e questa è la strada che continueremo a seguire". "Gli episodi di violenza degli ultimi giorni - ha sottolineato il ministro - sono terribili ma non esiste un'emergenza sicurezza. I reati sono diminuiti nel 2008 e questa è la strada che continueremo a seguire". Dal 22 settembre 2008 al 25 gennaio scorso, nel Casertano sono aumentati gli arresti, le persone denunciate e diminuiti furti e rapine. "Dati confortanti" se si confrontano con lo stesso periodo dell'anno precedente. Così il ministro dell'Interno Roberto Maroni parlando a Caserta con i giornalisti al termine della riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza. Da quanto sono stati impiegati poliziotti, carabinieri, finanzieri oltre all'impiego dei militari, c'è stato un aumento di arresti "da 280 a 731. Le persone denunciate - ha detto Maroni - sono passate da 456 a 1.194. I veicoli controllati sono quasi quintuplicati, passando da 7.100 a 32.mila. Le persone controllate da 13mila a 66mila. I furti sono diminuiti passando da 973 a 492, così come le rapine che da 85 sono state 59". Un modello, dunque, che per Maroni "aumenta la pressione e il controllo sul territorio senza interferire con le attività investigative della magistratura". Un modello che dimostra che lo schema adottato "può funzionare e funziona". Maroni ha poi ribadito: "Come ho sempre detto Immediato uso dei beni confiscati La lotta alla camorra e alla criminalità in genere significa anche confisca dei beni e, soprattutto, ancora di più l'utilizzo rapido dei beni confiscati. Lo ha annunciato Maroni: "'Bisogna colpire sempre di più la camorra nei patrimoni quegli stessi patrimoni che poi vanno subito utilizzati". Patrimoni, ha aggiunto Maroni, che vanno il più possibile "aggrediti, soprattutto per quanto riguarda le attività produttive". Soldati restano a Caserta I 3mila militari impiegati nella lotta alla camorra nel Casertano saranno confermati. Lo ha annunciato il ministro dell'Interno Roberto Maroni al termine della riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza. "Dal prossimo 4 febbraio parte il secondo semestre" dell'operazione partita lo scorso 22 ottobre. "Il modello di pressione e di controllo che abbiamo applicato abbiamo dimostrato che può funzionare e che funziona", ha aggiunto il ministro. Critiche dal Pd "Per affermare il rigore della legge non bisogna essere ne' buoni ne' cattivi, bisogna esser seri dando alle forze dell'ordine gli strumenti necessari e cessando la propaganda", afferma Andrea Orlando, portavoce del Partito Democratico. "Di questi giorni in cui la cattiveria non manca, pensiamo al tragico episodio di Nettuno, dal ministro Maroni ci aspettiamo piu' misura nell'utilizzo di parole che possono essere pericolose. In una sola giornata esponenti della maggioranza come Maroni e Pisanu hanno detto cose opposte: e' un altro segnale di divisione - conclude Orlando - su un argomento di grande importanza'' ++ cit off ++ Sono fenomeni in cui la storia dovrebbe esserci maestra e lasciarci un raziocinio -> nonostante possiamo esserne immersi. Naturalmente si potrebbe gestire il fenomeno delle migrazioni esaminandolo e programmando una politica associata che non sia solo di emergenza o di emarginazione o di deportazione. Ma bisognerebbe esaminare -da un punto di vista globale- non solo i riti e le consuetudini, ma anche la capacità di estrapolazione sulle dinamiche dei gruppi e l'attività di predazione sui territori meno difesi a livello del pianeta. Finora l'apertura allo scambio è stato solo per le merci e non per gli individui, né per i diritti umani, ossia i diritti inalienabili, quelli per cui NON necessiti alcuna iniziazione. Sta a chi ha una capacità di analisi ed extrapolazione (extra-poli-azionem) di proporre un futuro in cui non vi sia né la sudditanza, né la sopraffazione. Grazie dell'occasione, L