Subject: Re: Deriso e sbeffeggiato Date: Wed, 12 Dec 2007 11:59:29 GMT From: L Organization: [Infostrada] Newsgroups: it.discussioni.psicologia ragno wrote: > > "L" > > >> Credo che chiuderò anche con il web. > >> Non so nemmeno perchè ho scritto queste righe... > > > > Ti riporto una poesia di Guccini su Cirano: > > CUT > > > Dice anche Bennato: > > CUT > > credo che la tua sia la risposta più inutile e frivola che ad un problema > cosi' serio si possa dare. > > Se non fosse che rimane tuttavia l'illustrazione più efficace > dell'incomprensione, della solitudine, e della ragione del dolore assoluto > che chi ha un problema del genere possa avvertire. Ho letto con attenzione .. sia il tuo commento che la interessante discussione che ne è seguita. La mia obiezione è la seguente: Che ne sappiamo noi di cosa sia utile/inutile? Per saperlo dovremmo spiegare a cosa ci stiamo riferendo. Del resto non diceva Calimero(?): "Non so nemmeno perchè ho scritto queste righe..." Quindi il mio intervento è -in primis- -> una interpretazione. Una interpretazione di uno "status" che è più che legittimo (mi sto riferendo -ora- a Calimero), una volta che si iconizzi con i tratti che Calimero descrive. Poco importa se Calimero sia veramente in quei guai o no. Su gruppo it.discussioni.psicologia non si trattano i casi personali. Si trattano dei temi. Tali temi divengono "teorie" che o hanno una loro forza erga omnes, o non hanno un senso. Persino se una persona fisica ci fosse di fronte -> noi non potremmo esser certi che ciò che ci mostra non sia una mask! (una sembianza di dissimulazione). Potrebbe non saperlo "se egli è la persona che mostra" -> neanche la persona stessa! Ecco perché in psico-analisi si fa l'analisi del profondo, ossia dell'inconscio. E ciò -per inciso- potrebbe non ancora essere sufficiente. Perché conoscere "magari abbastanza bene uno specifico problema di una specifica persona" -> *non ha risvolti automatici di soluzione*. La soluzione potrebbe persino essere proposta dal terapeuta, come nella scuola di Berne. Ma la decisione di *accogliere una modalità* spetta sempre al singolo, ecco perché -allora- si può considerare in grado di intendere e di volere (eventualmente). Quindi ciò che tu chiedi ad una generico interlocutore che -su un Ng- risponde a un post -> è mal posto. Tu cerchi -con il tuo dire- l'*abracadabra del mago o del sacerdote* che prescinda dalla scelta del soggetto che ne dovrebbe essere arbitro del proprio destino. Comunque ti ringrazio del tuo intervento, (ed il ringraziamento è sincero), poiché stiamo facendo anche divulgazione scientifica di ciò che è possibile fare nella relazione con il pensiero. Scientifica perché non è solo opinione, ma verificale, e da tutti, purché abbiano voglia e tempo di sperimentare. Scientifica perché si può sperimentare -per esempio- "se motivarsi in positivo dalla mattina alla sera" sia più o meno efficace che ripetersi: cit (dal post di Calimero): Sono triste e depresso. Credo che chiuderò anche con il web. Non so nemmeno perchè ho scritto queste righe... oppure cit (dal brano di Guccini): Io tocco i miei nemici col naso e con la spada ma in questa vita oggi non trovo più la strada, non voglio rassegnarmi ad essere cattivo tu sola puoi salvarmi, tu sola e te lo scrivo ; dev'esserci, lo sento, in terra in cielo o un posto dove non soffriremo e tutto sarà giusto. Non ridere, ti prego, di queste mie parole, io sono solo un'ombra e tu, Rossana, il sole ; ma tu, lo so, non ridi, dolcissima signora ed io non mi nascondo sotto la tua dimora perché ormai lo sento, non ho sofferto invano, se mi ami come sono, per sempre tuo Cirano. Ciao Ragno, Lino