Subject: Re: paure Date: Wed, 9 Jul 2008 21:01:20 +0200 From: "BaT@_-" <393345798663N0S.p.a.M@tre.it> Organization: TIN.IT (http://www.tin.it) Newsgroups: it.discussioni.psicologia "L" ha scritto nel messaggio news:4874925C.AC1BBE66@yahoo.it... > > > laila_960@yahoo.it wrote: >> >> E' possibile avere paura di amare? Paura di essere amati e paura di >> lasciarsi andare e gioire dell'amore? >> Paura di dimostrare le proprie capacità intelletive e lavorative. >> Se è possibile questo perchè succede? [cut] > Spesso in un clan, in un ambiente di lavoro gerachicizzato, si pensa > -erroneamente- che > > regola n°1= il capo ha sempre ragione. > > Viceversa anche in un sistema feudale come ancora ce ne sono nel mondo, > si pensi al sistema con un partito unico, come in Cina, coloro che danno > "consigli" sono tanto più importanti quanto dicano delle cose motivate e > dimostrabili, anziché dire solo di sì con il capo. In questa parte del discorso trascuri, imho, un *piccolo particolare*: si passa da un estremo all'altro. "Il capo ha sempre ragione" può essere una tendenza senza obblighi o un sistema ben studiato (come quello militare). Chi non la pensa come il capo ha i canali e gli strumenti per fare arrivare le informazioni al boss, senza la paura di cui parla Laila: è tutto legittimizzato. S' innesca un sistema che funziona, e pure bene: (sarei morto altrimenti). Viceversa, nell'estremo esempio opposto, non trovo alcun riferimento al fatto (non ipotesi: fatto) che nei sistemi a partito unico VIGE la paura di cui parla Laila. Vige poichè se il tuo parere non piace al boss o arriva al momento sbagliato (il boss ha le sue cose): t'ammazzano.. o nella migliore delle ipotesi finisci di vivere intellettualmente (tramite la chimica o il carcere). Il vero sistema del "capo che ha sempre ragione" è quello cinese; nei fatti. In teoria non lo so: ne saprai certo più di me, ma ci sono stato in cina (e non in vacanza) e più che teste chinate a far cenno di Sì non ho visto. (se tralasciamo le violenze pubbliche a chi tentava di dare consigli senza essere un pari livello di chi doveva riceverne). [...] > Perché il monarca o il feudatario o il principe ha bisogno di > collaboratori "validi", che sappiano dire anche cose scomode, purché > vere (salvo essere destinati al declino, alla sconfitta). Sonda (verbo) e se li compra o li schiavizza > Tali soggetti, se non minacciano il potere con il volerlo detronizzare > -> sono molto utili al potere -> proprio perché il potere possa > perpetuare se stesso! Ma su che pianeta accade ciò? I consigli arrivano tutti "da fuori"; vengono inviati cervelli a scopo di scopiazzare "i migliori sistemi" degli altri paesi. Poi, finito il loro lavoro: si butta tutto per iscritto e spariscono i cervelli "neutrali" per far posto a quelli "autorizzati" (i parenti dei vertici) [cut] > Derogare alla "legge della jungla" consente di accorgersi: > > -dei poveri > -dei malati > -dei sofferenti di mente > -degli emarginati socialmente > -degli ultimi > > Non è da creare dei lager in cui metterli. La legge del più forte è una componente indispensabile del sistema monarchico! E' propio la posizione "alta" di chi regna, troppo alta, che permette di ignorare i deboli, i malati, etc. In un sistema democratico i poveri fanno valere le loro ragioni con il voto. Il re, se è umano (e quindi egoista e avido) se ne sbatte dei poveri: attua il sistema dell'iperrealtà, facendo credere al popolo (e persino ai poveri) ...che i poveri non esistono! ..censurando ogni fonte di possibile informazione "dissonante" da quella ufficiale. L'istituire una realtà finta, propagandistica, censurata è la norma se si vuole restare al potere per sempre. (in Cina hanno censurato persino google) Ed è anche uno dei fenomeni psico_qualsiasicosa più studiati. [cut] > Quando si è accettata la Cina nel mercato mondiale, senza i vecchi > balzelli che frenavano gli scambi commerciali si è fatta una scelta. > > La scelta di dire che "i diritti umani" non erano prioritari -> sul > commercio. > > Che il denaro (comunque ottenuto) era sopra la dignità umana. Questa scelta, in realtà, imho, è stata solo una mossa anticipatoria. La Cina si sarebbe imposta da se': era solo questione di tempo. L'ENORME potenza stessa della cina si basa sull'oppressione e sulla realtà (resa tale da una scelta UMANA) che i diritti umani non sono prioritari sul denaro. Che per il superlusso di pochi vale sfruttare i tanti. > Ora la ditta Italia sta per chiudere i battenti -> perché le aziende si > stanno spostando dove NON ci sia il diritto di parola e le libertà > sindacali. Ad esempio il diritto di sciopero. > > E' una "riflessione psicologica", tale metodo di progettare il futuro -> > che ha un futuro? Se la cina non è destinata a implodere: si, ha futuro. [cut] > Da un lato vi è la violenza che se non sei dell'opinione del "capo" puoi > perdere il lavoro e persino il diritto di esistere, di avere cibo, > acqua, relazioni umane. > > Dall'altro *la paura* che esprimendo le tue idee _anche alla critica > legittima di tutti_ tu possa non avere una seconda occasione di dire > come la pensi. > > Ma noi siamo l'occidente del mondo. [cut] > Ma la nostra grandezza non è fatta né di schiere di soldati, né di > denaro, ma del pensiero. Esattamente come la guerra e l'oppressione. Chi crede che la guerra o l'oppressione dei deboli (o dei tanti) sia un opera di concetto... non sa cosa pensa. Cia'!