Subject: Re: paure Date: Thu, 10 Jul 2008 09:53:48 GMT From: L Organization: [Infostrada] Newsgroups: it.discussioni.psicologia Anzitutto, BaT, grazie della tua replica. Ora vado a un commento: L: > > Tali soggetti, se non minacciano il potere con il volerlo detronizzare > > -> sono molto utili al potere -> proprio perché il potere possa > > perpetuare se stesso! "BaT@_-" wrote: > Ma su che pianeta accade ciò? > > I consigli arrivano tutti "da fuori"; vengono inviati cervelli a scopo di > scopiazzare "i migliori sistemi" degli altri paesi. Poi, finito il loro > lavoro: si butta tutto per iscritto e spariscono i cervelli "neutrali" per > far posto a quelli "autorizzati" (i parenti dei vertici) L: Allora .. : - ) Tu fai "il potere" forte, ma stupido? Ti informo che "il potere" non è stupido. Prendiamo un caso notorio. Supponiamo che un ragazzo riesca a violare le difese del sito della CIA o di una banca. Naturalmente in rete la CIA o FBI (o altre agenzie di intelligence) non mettono nulla. Ma nel caso di archivi riservati, ad esempio bancari, non c'è forse la esigenza che si possa agire "on line"? Ora supponiamo che qualcuno, non necessariamente un ragazzo, riesca a dimostrare di sapere -magari senza nessun titolo di studio- di saper "bucare" le difese informatiche. Tu pensi che tale soggetto non sarà "assunto" e consulente de "il potere"? Ti devi persino immaginare che se si scopre che qualcuno voglia fare un attentato -> non è detto che si vada ad arrestarlo. Perché "il potere" vuole avere "informazioni" per fini strategici. Il più grande potere, infatti, è *l'informazione e la psicologia con cui è utilizzato*. La vera questione dirimente è se "il potere" pensi di poterti usare. Se ti può usare tu continui la tua vita, altrimenti c'è il rischio che ti possa succedere un "incidente", sempre che tu metta a "rischio" "il potere". Perché *sapere investigare la verità* -> è un potere -> alternativo -> a "il potere". E chi detiene "il potere" -se vuole mantenere la sua posizione dominante- non aspetta mica i suggerimenti "da fuori". L: > > Ma la nostra grandezza non è fatta né di schiere di soldati, né di > > denaro, ma del pensiero. BaT: > Esattamente come la guerra e l'oppressione. > Chi crede che la guerra o l'oppressione dei deboli (o dei tanti) sia un > opera di concetto... non sa cosa pensa. > > Cia'! L: E' sempre prima il pensiero -> prima di qualsiasi atto, anche se l'atto fosse "inconsulto"! Infatti c'era stato il pensiero dell'atto -con il pensiero- di "non consultarsi" neanche con la propria sfera cosciente. Io sono convinto che qualsiasi cosa sia una scelta, conscia o inconscia che sia, persino la follia. Mi si potrebbe dire che una persona potrebbe perdere la ragione perché scivola e batte la testa .. E io risponderei: "Siamo sicuri(?) che anche solo essendo distratto o avendo impiegato il suo tempo nel fare A anziché B -> il soggetto che ha subito l'azione -> non ne sia -anche in piccola parte- responsabile(?) .. di essersela 'andata a cercare'?" : - ) Saluti, L P.S. In ogni caso a me interessa investigare ciò che _io_ posso mutare (anche se non solo, poiché la flessibilità mentale, è un modo indiretto di espandere anche la propria mente). Se non potessi influire -neanche in un epsilon- in uno scenario -> perché vi dovrei investire il mio tempo? E' -se vogliamo- (questo modo di vedere) una scelta (almeno) di *gestione del potere personale*, poiché noi non siamo obbligati (secondo me) a ciò che scegliamo di pensare, e -quindi- la nostra psiche ci appartiene, noi la possiamo gestire. Mi sono limitato "ai risvolti psicologici", visto il ng che ci ospita. Ma sarebbe facile scivolare ad ambiti più estesi, detti anche -in filosofia- "cosmologie di riferimento".