Subject: Re: "La logica può vedersi come scienza empirica" Date: Tue, 24 Feb 2009 10:19:31 GMT From: L Organization: [Infostrada] Newsgroups: it.cultura.filosofia.moderato Aanselm wrote: > Vorrei demolire il ragionamento zoppicante di Smargiassi con una semplice > critica immanente, cioè concedendo le ipotesi dell'interlocutore ma traendo > in modo coerente le conseguenze che ne derivano. Se la fisica fosse la base > della logica (intendo la logica minor, dicevano gli scolastici) allora > avremmo almeno due tipi di logiche attualmente inconciliabili, quella > quantistica e quella relativistica generale. Tutti gli esperimenti per > verificare un costrutto logico dipenderebbero dal contesto della teoria > scelta. Ma se la logica dev'essere unica, per salvare ad esempio il PDNC, > allora la fisica è attualmente inconsistente perchè ha due teorie > inconciliabili di cui non si sa quale sia quella giusta e quindi quale sia > il riferimento empirico per la logica. > > Cmq ci sono tanti altri argomenti di tipo filosofico che portano ad > escludere che l'empiria possa essere di qualche aiuto per la logica. Anch'io ti inviterei -come Smargiassi- ad affrontare le tesi di un interlocutore nella sede dove si erano evidenziate. Anzi mi farà piacere seguire anche lì la discussione. Per intanto sulla questione delle due logiche: Non esistono due logiche perché violerebbe -una delle due- il PDNC. Sul fatto che la meccanica quantistica avrebbe una "logica non classica": E' il modello che può avere una interpretazione da specificare su che si basi. Poiché la logica -su che si basi- lo ha già: il PDNC. Si potrebbe argomentare: Ma un evento non necessariamente è vero o falso. Potremmo avere che è indeterminato, o ignoto, quindi una logica a tre valori. Risposta: In base a questa impostazione il risultato di un evento -apparentemente- potrebbe essere non solo a 3 valori, ma ad n valori anche se avessimo solo il lancio di una moneta. Si potrebbe infatti dire: 1) La moneta è rimasta in equilibrio sul lato del bordo senza segnare né testa né croce. 2) La condizione precedente ed una rotazione della effige di zero gradi 3) La condizione precedente ed una rotazione della effige di 1 gradi [...] n) La condizione precedente ed una rotazione della effige di n gradi. E' questa una logica a n-valori? Evidentemente chi ciò afferma non conosce le basi della "teoria della misura". Quando si dice che un evento è aleatorio, intendiamo che non ne sappiamo il valore *prima dell'estrazione in cui si manifesta*. Intendiamo però che tale valore è *senzaltro noto _dopo_ la misura*, pur con un livello di approssimazione interno a un delta stimabile. E' così che si può utilizzare la statistica per passare da modelli stocastici a quelli probabilistici che altrimenti sarebbe discendenti dalla divinazione e dall'esoterismo. Si compie cioé una approssimazione nel rettificare quella che è una base di dati limitata ottenuta per empiria, con una interpolazione in una curva che suppone che la situazione sia quella in cui anche i punti intermedi tra i valori disponibili siano quelli previsti dal modello teorico (senza averli direttamente misurati). E' come se -per il teorema del campionamento- faccessimo un numero finito di test sul segnale che vogliamo ricostruire (ma il doppio della frequenza di segnale) e dicessimo che abbiamo "ricostruito" un segnale tramite il campionamento. http://it.wikipedia.org/wiki/Teorema_del_campionamento_di_Nyquist-Shannon Ma chi ci dice che il segnale abbia una frequenza massima tanto che noi possiamo farne con una frequenza doppia? Si sta introducendo -quindi- un errore di misura. Un errore di misura che -anche visivamente- possiamo valutare se è tollerabile utilizzando un convertitore digitale/analogico e vedere se il segnale ricostruito assomiglia a quello campionato con un grado di approssimazione che sia sufficiente ai nostri scopi. Quindi stiamo esaminando problemi di misura e di modello, non di logica. Poiché nel caso delle n-configurazioni ipotizzabili sul bordo di una moneta, una volta caratterizzato in n-eventi il risultato, una volta introdotto che avremo un errore di misura sui gradi misurati rispetto ai gradi nel reale, avremo _sempre_ che l'evento .. a) è avvenuto b) NON è avvenuto "E' circa avvenuto" oppure "non sappiamo cosa sia avvenuto" -> NON è scienza, è magari riferibile, ma NON è scienza. Perché, per il canone sceintifico, "solo ciò che è ripetibile è interno alla scienza". Se -obbiettivamente- si dicesse "ma come posso aspettarmi che si ripeta esattamente una rotazione sul bordo identica a una che ho caratterizzato"? Uno scienziato spiegherà che MAI -in natura- due eventi si ripetono esattamente, ecco perché esiste l'errore di misura. Ed è lì che si agisce, se è ritenuto -l'errore- intollerabile. Mica nel valutare se un evento è avvenuto oppure no. Altrimenti si è esterni alla condizione di RIPETIBILITA' e al concetto di OGGETTIVITA' comunicabile a terzi. Si sarebbe nella condizione di _SOGGETTIVISMO_ che -pur legittima(se si spiega il modello di critica)- è esterna alla scienza. Salute felicità, L P.S. Nella Logica di Boole vi è il caso don't care. Tale caso -però- significa che sta alla nostra scelta classificarlo come associabile alla condizione vero o falso. Non è quindi un terzo caso, ma un "caso risolto" in base ai soli due disponibili.