Subject: Re: Impegno nel disimpegno Date: Sat, 11 Oct 2008 10:22:53 GMT From: L Organization: [Infostrada] Newsgroups: it.discussioni.psicologia "BaT@_-" wrote: > > ...che ha anche il suo bel perchè. > > Ma per arrivare subito al sodo: > Esiste, e se si, quale sarebbe il metodo per non impegnarsi nel > disimpegnarsi? > > Nel senso: per ottenere il risultato di non stressarsi impegnandosi > "troppo" nel lavoro, per es. ..senza però *stressarsi per disimpegnarsi*. > > Ovviamente parlo di soggetti per cui tutto ciò che fanno nella loro > vita, che sia azione di spontanea volontà o meno, lo fanno come fosse > cosa propria, come una faccenda personale: s'impegnano sempre, > inesorabilmente, geneticamente, normalmente e -pare- quasi > inconsapevolmente. > > Pare impossibile. Ci vuole un metodo. I vari "non pesare, non fare" non > servono. > Ci vuole una qualche teNNica? > > Qualcuno è mai guarito? > > Cia'! C'è un argomento che si studia a controlli II (facoltà di ingegneria): Si chiamano "funzionali di costo". In pratica si realizza una funzione di funzione in cui si esamina il consumo o di -tempo -energia -[..] E si dice cosa devo fare perché la soluzione sia a "tempo minimo?" "a minima energia?" [..] Stiamo -quindi esaminando- cosa fare perché si abbia una sintesi di controllo ottimo a seguito di un *impegno*. La breve trattazione qui sopra mostra però che la sintesi dipende da ciò che consideriamo un valore da ottimizzare. E' il carburante che vogliamo ottimizzare in un viaggio? Allora -ne segue- che non dobbiamo andare né troppo piano e né troppo forte, poiché c'è un minore consumo se non si deve accelerare e decelerare in continuazione. E' il tempo che vogliamo ottimizzare in un viaggio? Allora -ne segue- che consumeremo più carburante ma arriveremo prima, se accelereremo ogni volta che sarà possibile. E' il più ampio tema che io affrontai nella mia tesi da laurea: "Strategie di sintesi di sistemi affidabili e tolleranti il guasto". Scoprii che vi è un'ampia letteratura, e feci prima un excursus storico sull'argomento, e poi proposi alcuni metodi basati sullo studio delle funzioni R(t) su un caso particolare (gestione di una architettura di computer sotto arbitraggio). Da questi pochi cenni potrai valutare che è dirimente un concetto prima degli altri: cosa ci interessa che sia ottimizzato? Ecco perché si parla di "strategie di sintesi" al plurale e non al singolare. Ora -in merito alla psicologia- tu noti che una persona potrebbe anche stressarsi ed arrivare ad attentare alla sua stessa salute per raggiungere un obiettivo (magari lo studio) che avrebbe senso raggiungere se si cura -in primis- la salute, mentre alcuni non saprebbero neanche più gestire la pausa per andare al bagno, vero, risulta anche a me. Io su ciò sono inflessibile: vi deve essere una riflessione sul metodo di studio e non farne una gestione emotiva, esaltativa. Forse potrei non essere considerato la persona più adatta per dare dei consigli perché mi sono laureato a 33 anni, anziché 24 o 25 anni in ingegneria. Ma i primi anni componevo musica ed ero iscritto alla SIAE, come musicista, e non rimpiango di averlo fatto. Gli anni successivi ho cambiato spesso il mio metodo di studio: -ho provato da solo -ho provato con altri -ho studiato ai giardini pubblici -ho studiato in biblioteca -ho seguito le lezioni -in certi periodi non ho seguito le lezioni -ho dato esami senza andare a vederli prima -ho dato esami andando prima a vedere cosa chiedessero etc. Ciascuna persona deve avere la flessibilità di provare e anche cambiare, ma necessita trovare un metodo, progettare una idea di come gestirsi e non solo nello studio, ma -in generale- nella vita. Spesso, apro una parentesi, il lavoro è una occasione di essere assorbiti totalmente e non lasciare spazio alla riflessione e ai contatti umani. Quindi _sta alle nostre scelte_ considerare l'ambito di ciò che ci vogliamo mettere dentro a quel *funzionale di costo*, se mi passi il parallelo matematico. Non necessita però disporre -per forza- di un modello matematico(!), ma basta coscienticizzare cosa ne vogliamo fare della nostra vita. Certamente possiamo cambiare idea! Ma non possiamo dire di essere stati travolti da un insolito destino nell'azzurro mare di agosto .. : - ) Saluti, L