Subject: Re: consiglio Date: Sat, 14 Jun 2008 12:02:37 GMT From: L Organization: [Infostrada] Newsgroups: it.discussioni.psicologia mago de oz wrote: > > Salve, > non se vi ricordate di me, comunque dopo vostro consiglio qualche tempo fa > mi convisi di andare da un'analista e, inizialmente galvanizzato dal fatto > di aver cominciato una cura, ora mi ritrovo in un oblio ancora più buio e > scuro cominciando seriamente a temere la pazzia. > Mi chiedo se è normale questo processo e se sia efficace la terapia perchè > se prima dell'analisi il mio problema era di attacchi di panico a scuola e > cinema ora mi ritrovo solo in casa con il terrore anche solo di uscire e > vedere un'amico, i discorsi con l'analista hanno ulteriormente girato il > riflettori dentro di me facendomi vedere i miei problemi in modi molto > peggiore, per esempio se prima sentivo solo ansia, dopo le parole > dell'analista che mi potevo sentire come scomparire, ora ho il terrore di > scomparire realmente, ovviamente non in modo fisico ma che la mia mente > abbandoni il corpo.Sono in tensione 24 ore al giorno da mesi e peggiora in > più continuo a fare i mei discorsi mentali come se parlassi a un dottore del > tipo" e poi mi sento svenire se vado a prendere il caffè, ho male ovunque, > potrebbbe essere una malattia e non una cosa mentale, non riesco a dare > l'esame in questo stato... " capite non c'è un vero problema se non il mio > malessere stesso, non mi riconosco piu allo specchio o se guido vedo le mie > braccia e non le sento mie. > Sono preoccupato penso che anzi che l'analisi se prendevo i farmaci che ora > temo moltissimo, sarebbe andata meglio anche se in un certo senso avrei " > saltato" il problema . > Non so che fare a vent'anni mi sono già bruciato due anni di sorrisi , > viaggi,giochi, donne , risate con gli amici ed emozioni che ormai sono solo > un ricoprdo lontano, non sento piu ne fame ne odori continuo a combattere > uscendo raramente anche se vedo come tutto ovattato e mi sento centimificato > ma non passa, ogni volta mi capita un attacco e sono stanco di combattere > contro me stesso, contro quella parte di me stesso che sento chiaramente > avermi rubato la spada... > chiedo consiglio a voi ... Come ti ha risposto la moderazione sul ng non si possono fare degli interbventi "ad personam", ossia specifici. Non è possibile perché -oltre che vietato dalla moderazione- è controproducente, ossia potrebbe rischiare di peggiorare i singoli casi. Infatti necessita un dettaglio che non è possibile imporvvisare e -inoltre- non c'è la garanzia che chi ti risponda sia qualificato a farlo. Quindi qui si trattano solo dei temi in generale, magari prendendo lo spunto da casi particolari, ma non affrontando tali casi specifici, ma solo "il tema". Ora -caro mago di Oz- il perché la gente, noi tutti ci interessiamo dell'equilibrio mentale -> è -quasi sempre- per il fatto che "perdere l'equilibrio mentale" è una cosa che nessuno si augura. Non quindi -nei casi ordinari- un amore per lo studio delle patologie, ma un amore per cosa si debba fare per rimanere delle persone in grado di intendere e di volere, cosa -del resto- che si presuppone avere ogni cittadino a "piede libero" : - ) E' vero però che l'analisi, a parte le capacità dell'analista, si studia in letteratura (non lo dico solo io), non sempre da dei risultati di sensazione di migliramento. E' come vedere meglio quale parte del bicchiere è mezzo vuoto, ma *non sempre* mette in rilievo che c'è una altrettanta parte del bicchiere "mezzo pieno" e quindi quell'acqua -> è valida! .. si può bere! Naturalmente io, noi, non possiamo sapere se tu abbia solo una difficoltà di vedere che hai anche una parte del bicchiere mezzo pieno, quindi è un tema che devi trattare con chi ti sta aiutando, come psicoterapia. Vorrei solo aggiungere che esasperare l'attività di "monitoraggio" di se stessi -> è -secondo me- da evitarsi. Ciò che fa di ciascuna persona una persona equilibrata non è aumentare il tenersi sotto controllo. Ti faccio l'esempio celebre del suonatore di chitarra: Se un suonatore di chitarra tenesse _sempre_ le dita premute sulla tastiera della chitarra, anche quando non colpisce le corde, dopo breve tempo dovrebbe smettere -> perché si farebbe molto male. Normalmente la pressione maggiore è solo quando deve esprimere un suono, quindi alternando periodi di pressione e periodi di riposo. Così è -a mio avviso- nella gestione dell'attenzione. Vi sono dei periodi in cui ci si rilassa e ciò è funzionale ad avere le giuste energie per quando la prova è maggiore. Quindi sapere rilassarsi è importantissimo e proprio affinché si possa avere una azione episodicamente più dispendiosa di elaborazione fisica e mentale. Nello stesso studio è consigliabile di non saturarsi con il rimanere con gli occhi sbarrati sui libri. Bisognerebbe procedere per obiettivi ragionevoli: studio due ore. Se riesco a finire prima mi vado a fare una passeggiata, o ascolto della musica, etc, ti do un link -su you tube- di una bambina (Michelle) che suona (con la chitarra) l'inno alla gioia .. (a me è piaciuto!) http://www.youtube.com/watch?v=nDp8xDf8Mzo&feature=related : - ) Ciao, auguri, L