Subject: Re: Domande su terapia psicoanalitica Date: Wed, 16 Apr 2008 14:15:14 GMT From: L Organization: [Infostrada] Newsgroups: it.discussioni.psicologia John wrote: > Per me questa e' pura sfiga. Tu dici che magari uno deve accontentarsi > di quello che ha. > > IO, sotto certi aspoetti ho avuto tutto dalla vita : soldi, una > famiglia, una moglie con la quale, anche se separati, andiamo ancora > d'accordo, figli che amo moltissimo. > Una salute piu' o meno ancora buona, nonostante molti fattori rischio. > > Forse tutta questa 'benedizione di Dio' era obbligatorio 'pagarla' in > qualche modo. > > Ed il prezzo e' quello di restare tappato in casa, in prigione, per il > resto della mia vita ? > > E' questo il prezzo che devo pagare ? Vedere il mondo alla televisione ? > Su un atlante ? Senza poter pianificare un viaggio ? > > Sorry. Non ci sto. L'ho gia' fatto per 24 anni. Mo' mi so' rotto le > palle. Se non sara' possibile studiare 'ufficialmente' mi mettero' a > studiare i libri a casa e a costruirmi un laboratorio in casa. > > Ma io non moriro' senza combattere questo mio nemico. Io perdo solo > battaglie non la guerra. O la guerra la vinco, o muoio in guerra. Ma non > saro' mai perdente ! > > John. Io penso che sia la "sindrome della vittoria", queste tipologie di approccio. Penso che anch'io, chiunque, avrebbe le tipologie di problemi che elenchi, se non ammettessimo che c'è il caso anche di non riuscirsi a fare ragione in modo conclamato, riconosciuto da tutti. E se il premio al seguire una lezione fosse l'esserci andato? Anche se sopraggiungesse il panico? C'è la modalità di farsi parte "terza" a se stessi. C'è la modalità di fare ciò di cui si è convinti non per dimostrare un fico secco, ma perché lo scegliamo elettivamente come modalità esistenziale. Aggiungerei che tali dinamiche -che sto esaminando- sono id-entificative, ossia generano il nostro id. Sia ben inteso che io non sono un masochista e non cerco la sconfitta o il dolore. Ma se mi ripetessi dalla mattina alla sera che forse NON ce la faccio -> molto probabilmente NON ce la farei (qualunque cosa sia da fare). Sembrerà strano -ma anche per me vale ciò che dice Amelia- "mi sono messa(messo) d'accordo tra me e me". E' banale? Mica tanto. Non è un atto singolo ed una volta per tutte. E' ammattere che si deve continuare a cercare, ma la vita non è necessariamente uno schifo. Tutta la nostra società ti dice: -"chi butteresti giù dalla torre?" -"chi vuoi elimnare questa settimana dal grande fratello che ti osserva?" Ma il distruttivismo e l'analisi del caso peggiore non è la sola modalità esistenziale possibile. Esaminare il peggio che ci potrebbe capitare -> neppure. Una capacità critica che non disproporzioni i pesi da attribuire ai vari scenari possibili -> li rende più verosimili! Non si tratta di indossare un paio di occhiali per vedere tutto il mondo rosa .. Si tratta di lasciarci la capacità di vedere senza lenti deformanti, quindi sapendo elencare anche i pro, e non solo i contro. Ciao, L