Subject: Re: Demenza della sola Ragione [ IT o ET? ] Date: Fri, 16 May 2008 07:30:27 GMT From: L Organization: [Infostrada] Newsgroups: it.cultura.filosofia "Amleto, il danese cortese." wrote: > > > Insomma, quando si usa solo la Ragione, e oltrettutto malissimo, e non > si ha > > un briciolo di SENTIMENTO autentico, necessario per parlare, chiedere, > > essere autenticamente interessati e curativi, che non te lo da il > partito > > ne nessun altro se non ce l'hai di tuo, allora potrai anche fare > carriera, > > quattrini o altro, ma sarai sempre comunque un DANNO per te stesso e per > > chiunque ti passi vicino. > > > il solito qualinquismo, perbenista e che in defintiva NON dice altro, > pessimo anche come mero esercizio di retorica (figure sbagliate e > sconnesse) > > in pratica la solita menata per imbecilli e sottosviluppati, > nel piu' tipico stile solaniano: > > il commento: 'na sola > il voto: 4,5 Proviamo a fare un discorso serio? Il tema è impegnativo, visto che si parla di psicosi e di psicosi -oggi- si interessa la psichiatria e non la psicologia. Se ne interessa la psichiatria perché la psicoterapia tende a destabilizzare ancora di più i soggetti. Perché in psiconalisi i soggetti vanno ancora di più in sintomatologia con maggiori devianze? Perché la analisi, la pura costatazione di un fatto non ci da soluzioni sul fatto stesso. Aggiungo un breve articolo che ho scritto (tempo fa) sul tema. Se vi va di leggerlo lo aggiungo qui di seguito: Saluti, L cit: Le questioni irrisolte secondo la psicologia freudiana: 1. Perché sarebbero necessari gli incubi? 2. Come mai il delirio e l'allucinazione nello stato di veglia? Per quanto abbiamo esposto (anche grazie all'impianto matematico), sembra a noi -ora- più semplice analizzare che una esigenza primaria (pulsione) non genera anomalie sol perché vi è stata una istanza di rimozione e una associata turbe psichica. La stessa dinamica di delirio o di allucinazione (*) non potrebbe essere un "equilibrio preferenziale"? In tal senso -allora- l'incubo sia nella veglia che durante il sogno -> potrebbero essere un meccanismo di simulazione e difesa nonché di compensazione da destabilizzazione maggiore. Del resto i disturbi delle persone psicotiche trovano disturbi della fase del sonno e del sogno nella totalità dei casi a noi noti. Se si considera che non abbiano disturbi del sonno e del sogno le persone psicotiche perché assumono -sotto controllo medico- dei neurolettici -> si è in grave errore. Infatti le sostanze che abbattono lo scambio dopaminergico -> sortiscono sì la capacità di abbatterete anche la capacità immaginifica e quindi l'induzione di sensazioni forti e allertanti durante il sonno e sogno, ma lo fanno a scapito di una capacità di *gestione autonoma* del livello di capacità elaborativa indipendente del soggetto. Inoltre si rinuncia facilmente ad analizzare il sogno di uno psicotico. Ci si sente rispondere fischi per fiaschi e si rinuncia. Io stesso assistei alla mutazione repentina dallo stato associativo a quello delirante di un soggetto che conoscevo molto bene, e il mio sbigottimento per il fatto che fino al giorno prima ci si potesse parlare normalmente e il giorno dopo non ci riconoscesse -> era demoralizzante. Come poterono assodare eminenti psicologi e qui mi piace ricordare -ad esempio- Jung: la capacità della mente umana di modellismo e iconoclastia, (ossia modellicizzazione di stereotipi di difesa cristallizzati, indisponibili alla critica, quindi oggetto di culto in modalità indiscutibile, e in tale accezione idolo-latria, latria in greco: latria: culto esteriore, per compenso, in genere economico, egocentrico, una sorta di processo di alienazione, proiezione su un là -visibile- facendolo "trono" del potere) è superiore a ciò che ci potremmo immaginare. Jung addirittura ricorse alla teoria degli archetipi per poter giustificare come -sotto molte diverse civiltà e anche tra persone molto ignoranti- si trovava a confrontarsi con "archetipi" simili! A mio avviso non necessita nessuna teoria degli archetipi, né sproporzionare sulle sole istanze sessuali la spiegazione a tutte le pulsioni che chiamerei "pulsioni primarie". Tra le pulsioni primarie vi è evidentemente anche quella sessuale, chi potrebbe dire il contrario? Ma non è forse anche una pulsione primaria .. -il desiderio del cibo? -il desiderio alla espressione? -il desiderio alla comprensione? -il desiderio allo stato di relazione? Etc, etc. Quindi -come nel linguaggio- l'iconizzazione associata ad un oggetto non sarà identica, perché il linguaggio muta per molti parametri dipendenti da -dove si nasce -dal livello culturale -dal periodo storico Etc, etc. Ma chi potrebbe sostenere che un linguaggio, pur specifico, non è significante e allo stesso tempo allusivo a "archetipi" equivalenti nelle altre lingue? Troveremo allora la parola AMORE in italiano e LOVE in inglese, non dobbiamo farci trarre in inganno che la veste -ossia la forma espositiva- è diversa! Dobbiamo riflettere che il concetto è equivalente perché non stiamo parlando di vesti esteriori, ma della necessità di esprimere concetti base che devono avere un posto -> qualunque sia l'icona che si è trovata "consona" ad uno specifico contesto. Quindi il pazzo (tranne i casi di malformazioni fisiche traumatiche) NON E' PAZZO. L'ho voluto esprimere con un paradosso per esprimere il concetto che l'analisi dei sogni di uno psicotico è possibile, io l'ho fatta ed è stata illuminante sul percorso per portarsi da uno stato di difficoltà -> ad uno stato di difesa (involontaria), quale è la psicosi fino alle sue estreme degenerazioni nella schizofrenia (*) Nel delirio vi è ancora relazione con il reale, almeno più evidente, mentre nella allucinazione vi è uno scollamento pressoché totale. [continuerebbe su esame di casi specifici, ma qui è solo un inserto IT] Chi ne voglia una copia completa (gratis) può scrivermi -- parmenide_2002@yahoo.it