Subject: Re: Difficoltà di concentrazione sul lavoro Date: Wed, 18 Jun 2008 08:53:47 GMT From: L Organization: [Infostrada] Newsgroups: it.discussioni.psicologia Ewan wrote: > > Salve a tutti, > vi espongo il mio problema. Lavoro da 4 anni come programmatore ed è un > lavoro che non mi è piaciuto veramente. Più passa il tempo più faccio fatica > a lavorare. Ormai ho grosse difficoltà di concentrazione, spesso passo delle > ore a fissare a vuoto il monitor o a navigare su internet e alla fine della > giornata ho concluso poco. Di recente ho anche cambiato posto di lavoro > sperando che un po' di novità come ambito applicativo e tecnologie mi desse > qualche stimolo, invece niente. Cambiano gli strumenti, ma il lavoro è > sempre quello. > Il problema è che dell'informatica me ne importa ormai poco o nulla (10 anni > fa, quando ho iniziato a studiarla, mi interessava), e non mi dà più alcuno > stimolo intellettuale. Dovrei cambiare completamente lavoro, ma con > l'esperienza che ho e gli studi fatti, le prospettive che ho sono quelle di > lavori molto simili a questo (se non è programmazione sarà consulenza, > assistenza ma alla fine si ha sempre a che fare con dei software). > A volte penso che starei meglio facendo un lavoro che non richiede sforzo > concettuale, ad esempio commesso in un negozio, però dovrei sopportare > l'idea di avere buttato anni di studio e una laurea. Ma temo che ci finirò > comunque, perchè prima o poi i miei capi si stancheranno di pagharmi per > scaldare una sedia. > Non so cosa fare. Potrei cambiare ancora posto di lavoro, anche se ho appena > cambiato, ma ho paura che finirei semplicemente a fissare a vuoto un monitor > in un altro ufficio. > Al di fuori del lavoro la mia vita è abbastanza normale, sicuramente > migliorabile ma serena. > Grazie Vorrei dire che -in generale- la capacità di concentrazione non dipende solo da una spinta emotiva che viene a mancare. Dipende anche dalla capacità di gestire sul piano di rendere flessibile l'interazione. Dico spesso, prendendo -in genere- l'esempio dello studio, ma vale anche per il lavoro (etc), che ci si può "saturare" in una attività. Ho studiato anche delle casistiche di comportamenti che potrebbero essere descritte con la "teoria dei sistemi saturati". I sistemi non lineari, ma saturati, infatti, descrivono delle situazioni del tipo di quella che un guidatore preme sull'acceleratore, ma la macchina non riesce ad andare più veloce -> perché il guidatore è "a tavoletta", ossia nonostante prema è finita la sua capacità -meccanicamente finita- nel potere generare una causa a cui -linearmente- corrisponda -> un effetto. Cosa si fa in questi casi? 1) Si prende atto che se si vuole andare a 280 km/h non si può usare una auto che va al max a 120 km/h. 2) Se non si dispone di maggiori prestazioni, ci si organizza in un "intorno" in cui vi sia margine di manovra. Tornando al caso di un bravo studente o programmatore o pasticciere o contadino: Se il contadino si annoia a piantare o potare? Deve -a mio avviso- fare un piano di lavoro: Ad esempio: Se -visto che potrei fare il mio lavoro ad occhi chiusi- lo suddivido in intervelli minori e di maggior efficienza? Ogni volta che termino un intervallo mi spetta un premio(!), per esempio una pausa, ascoltare musica, fare qualcosa che mi piace. Lo scopo che si otterrà sarà duplice: a) Il lavoro stressante sarà terminato senza fare fatica (poiché gli intervalli erano più brevi e ci si aspettava il "premio"). b) Ci si diverte pure .. : - ) Saluti, L