Subject: Re: problemi psicologici e negazione Date: Tue, 18 Mar 2008 18:48:56 GMT From: L Organization: [Infostrada] Newsgroups: it.discussioni.psicologia "Amleto, il danese cortese" wrote: > > perche' spesso chi ha problemi psicologici (ossesioni, compulsioni, fobie, > nevrosi) lo nega e non accetta di parlarne? Non farei generalizzazioni. Spesso se ne parla -delle proprie difficoltà- con molti: 1) i famigliari 2) gli amici 3) i medici 4) i terapeuti 6) i sacerdoti 7) i cartomanti etc. E' vero anche il caso che può succedere che non si parli volentieri delle proprie difficoltà, e -sinceramente- mi sembra più che comprensibile, visto che a nessuno piace fare la figura del "disadattato", di quello che ha problemi. Ma se -anziché ostentare problemi- si ha a cuore la soluzione di detti problemi -in genere- se ne parla con le persone "giuste", quelle che pensiamo ci possano aiutare. Tieni conto inoltre che nella nostra società ancora molti pensano ad una sorta di selezione naturale in cui -grazie alla "meritocrazia"- i deboli debbano soccombere a favore dei più forti -> o fisicamente -> o intellettualmente -> o perché avvantaggiati dal ceto, dal denaro, dal potere. Tanti piccoli elementi continuano ad affastellarsi -senza che quasi ce se ne accorga- che ci dicono come l'idea stessa di relazione sociale è sempre più critica. La tentazione di lasciare regolare al "mercato" -ossia alla legge della jungla- porta a permettere che paesi che non rispettano i diritti umani destabilizzino le relazioni commerciali e ciò che -fino a ieri- era stata la stabilità del lavoro e dei risparmi. Il pianeta è sempre più piccolo -> con tante persone che non si mettono daccordo su cosa sarebbe il caso di parlare, anzi che il diritto di parola sia un diritto. Sembriamo tante pecore che si accodano a far la fila solo perché sono spinte da tutti i lati verso una direzione che sembra obbligata, ma -secondo me- non vi sono direzioni obbligate. E' il caso di usare la capacità di pensare e di parlarsi, il futuro può solo migliorare -> così facendo. : - ) Ciao, L