Subject: Nietzsche,Così Parlò Zarathustra Date: Wed, 18 Mar 2009 10:00:33 -0700 (PDT) From: hyena89 Organization: http://groups.google.com Newsgroups: it.cultura.filosofia.moderato Ciao a tutti. Sono una studentessa di filosofia al primo anno. Attualmente frequento all università un corso di filosofia contemporanea tenuto dal professor Franco Volpi che ha come tema principale Nietzsche e in particolare il suo Zarathustra. Mi trovo quindi davanti a una grandissima opera che si presenta però veramente complessa. Avrei bisogno di delucidazioni riguardo a questa parte : "Del morso della vipera" - Un giorno Zarathustra si era addormentato sotto un albero di fico, faceva caldo, e aveva le braccia piegate sul volto. Una vipera passò e lo morse nel collo, così che Zarathustra urlò dal dolore. Come ebbe tolto le braccia dal volto, guardò il rettile: allora questi riconobbe gli occhi di Zarathustra, si contorse impacciato e voleva fuggir via. "No" disse Zarathustra; "ancora non hai avuto il mio ringraziamento! Tu mi hai svegliato a tempo, la mia strada è ancora lunga." "La tua strada è ormai breve, disse cattiva la vipera; "il mio veleno uccide." Zarathustra sorrise. "Quando mai un drago è morto per il veleno di un rettile?" disse. "Ma riprenditi il tuo veleno! Tu non sei abbastanza ricca, per donarmelo." Allora la vipera si gettò di nuovo sul suo collo e gli leccò la ferita. Come Zarathustra, una volta, narrò ciò ai suqi discepoli, questi gli chiesero: "E quale, o Zarathustra, è la morale di codesto racconto?" Zarathustra così rispose: "I buoni e i giusti mi chiamano l'annullatore della morale: il mio racconto è immorale. Ma se voi avete un nemico, non rendetegli bene per male: ciò lo farebbe vergognare. Bensì dimostrategli che egli vi ha fatto qualcosa di bene. E piuttosto andate in collera con qualcuno, che farlo vergognare! E e qualcuno vi inveisce contro, a me non piace affatto che voi vogliate benedire. Meglio che inveiate un po' anche voi! E se vi hanno fatto un grosso torto, subito ricambiatelo con cinque piccoli! È terribile lo spettacolo di colui che, tutto solo, è oppresso dall'ingiustizia. Sapevate già questo? Un'ingiustizia condivisa è come una mezza giustizia. Prenda su di sé l'ingiustizia colui che può sopportarla! Una piccola vendetta è più sopportabile che nessuna vendetta. E se il castigo non è anche un diritto e un onore per il trasgressore, io non so che farmene dei vostri castighi. È più nobile darsi torto che darsi ragione, particolarmente quando si ha ragione. Però, per far questo, bisogna essere molto ricchi. Io non voglio la vostra frigida giustizia; dietro l'occhio dei vostri giudici, io intravedo sempre il boia e la sua fredda mannaia. Dite, dove si trova la giustizia che sia amore con occhi aperti? Inventatemi dunque l'amore che sopporti non solo ogni punizione, ma anche ogni colpa! Inventatemi dunque la giustizia che assolva tutti, tranne il giudice! Volete ascoltare anche questa? In colui che vuole essere giusto fin nel profondo, anche la bugia diviene gentilezza verso gli uomini. Ma come potrei io essere giusto fin nel profondo? Come posso io dare a ciascuno il suo? Mi basti questo: io do a ciascuno il mio. Infine, fratelli miei, guardatevi dal far torto agli eremiti. Come può un eremita dimenticare? Come può contraccambiare? Un eremita è come un profondo pozzo. È facile gettarvi dentro una pietra; ma, quando questa è arrivata al fondo, dite, chi mai potrebbe riportarla fuori? Guardatevi, dall'offendere l'eremita! Ma se l'avete fatto, allora abbiate anche il coraggio di ucciderlo!" Così parlò Zarathustra. - La parte meno chiara è proprio quest'ultima nella quale si parla dell'eremita...perchè l'eremita va ucciso? ma sopratutto perchè bisogna ucciderlo? Il termine "uccidere" è inteso in senso metaforico o si "legalizza" in un certo senso l'omicidio? Non capisco... Vi ringrazio in anticipo. Saluti Anna