Subject: Re: terapie veloci: DECLIC Date: Fri, 19 Sep 2008 16:02:53 +0200 From: L Newsgroups: it.discussioni.psicologia Aprilafinestra@gmail.com wrote: > > Salve a tutti, > qualcuno puo' darmi info sulla terapia DECLIC? su cosa si basa? > Qualcuno l'ha già provata? Risultati? Esistono dei siti che ne > parlano? > grazie > Aprilafinestra Se ti riferisci al seguente articolo: http://dweb.repubblica.it/dweb/2008/06/07/culturaespettacoli/culturaespettacoli/087fum60187.html direi che l'introduzione di un gergo non fa una terapia. Più antico e valido -invece- è il concetto di "arte terapia". E' valido perché grazie all'espressione si riescono a superare delle difficoltà cercando un "mezzo" espressivo che ci sia più congeniale. Per alcuni è la musica, per altri il disegno, e così via. Tra i metodi più vicini alla psicologia è però il teatro. Nel teatro -per canone- vi la associazione di stare recitando un personaggio che non siamo noi stessi. In realtà è un esercizio di flessibilità mentale: Stiamo immaginando il cosa faremmo se fossimo in una certa situazione, con certi altri canoni. Non a caso i bambini nel gioco utilizzano sopratutto il rappresentare delle situazioni, anche se è ottimo il fatto che possano disegnare, o fare musica, etc. Cito infine che -nella psicologia- per sapere se i bambini hanno dei problemi -> gli si chiede di disegnare. E' un metodo molto soft, e permette di estrarre molte informazioni senza usare un interrogatorio, anche se i disegni vanno interpretati e non possono considerarsi un fattore conclusivo da soli. Una nota: Si dice -nel gergo- che se uno è diventato matto .. il suo cervello ha fatto "click", gli è partità la "bussola", c'è stato quell'interruttore che gli ha spento la luce, etc. Il DE-click, allora, potrebbe alludere proprio ad un concetto di terapia fondata sul "spezza l'incubo che il tuo cervello vada in paranoia, o nella follia, facendo qualcosa, magari disegnando, per esempio". Sulla domanda: funziona? Risposta: L'arte è sempre consigliabile, ma può anche divenire fonte di stress se non è vissuta come uno spazio espressivo armonico. (Si pensi ad esempio a Vincent Van Gogh). Ciascuno deve trovarvi il suo modo di fare e non aspettarsi che vi sia una sola modalità o che sia come bere una medicina. Saluti, L