Subject: Re: Mente=Computer Date: Mon, 11 Aug 2008 00:49:53 +0200 From: "Vincenzo Del Piano" Organization: ComputerVille Newsgroups: it.discussioni.psicologia "rrrrrr" ha scritto nel messaggio news:489ec71c$0$41657$4fafbaef@reader4.news.tin.it... > Mi sapete dire la corrente psicologica che paragona la mente a un computer? Lo <> alla domanda relativa a "cosa sia e come funzioni la mente" non è univoco: e non costituisce una corrente psicologica; non formalmente, almeno. Esso approccio-computazionale è oggetto di dibattito entro l'ambito di studi definito <>, che vede impegnati "non solo" Filosofi, ma Neuroscienziati, Biologici, Linguisti, Antropologi, Informatici (che si interessano di Intelligenza Artificiale), ... Psicologi. Ad ogni modo, coloro che (complessivamente ...) assimilano la mente a un programma di calcolatore sono definiti <>. Allo "interno del Funzionalismo" sono da distinguersi: 1) i <> ("ri"definiti <> nell'ambito della Filosofia della mente), secondo i quali la mente opera tramite algoritmi, manipolando simboli che possono essere considerati rappresentazioni del mondo; secondo questa ipotesi, "il mentale" è effetto della elaborazione delle rappresentazioni, o *è esso stesso* quelle elaborazioni; 2) i <>, che ipotizzano l'esistenza di "programmi locali" che agiscono in parallelo; i programmi sarebbero localizzati in reti-neuronali specifiche, coinvolte nell'atto-mentale in dipendenza dei contenuti dell'atto stesso: per es., se si tratta di parlare di alcune cose intervengono le reti-neuronali preposte alla parola e a *quelle* cose delle quali si parla; se si tratta di suonare, intervengono altre reti-neuronali (motorie ed acustiche ...), eccetera. Secondo questa ipotesi, "il mentale" è effetto della auto-organizzazione ed equilibrio delle reti-neuronali, o *è esso stesso* quell'equilibrio e quella organizzazione. La ipotesi connessionista "implica" la negazione di livelli intermedi di rappresentazioni; in qualche senso (e in qualche misura ...) nega anche l'esistenza di un qualunque "centro del mentale", stante che esso-mentale nel suo complesso sarebbe determinato *solo* dalle *complessive* auto-organizzazioni (casuali? estemporanee? ? ? ?) e dai *complessivi* equilbri/*squi*libri (casuali? estemporanei? ? ? ?) delle reti-neuronali coinvolte (di volta in volta ...) nell'atto mentale. Anche su questa "implicazione" (non necessaria, ma verosimile ...) esistono diversità di vedute; una posizione "rigidamente meccanicista" (e riduzionista/materialista ...) propende per un netto SI'; altre posizioni cercano di "far rientrare dalla finestra" il concetto-funzionale di <> (che è proprio del Cognitivismo ...), e con esso "un qualche" momento interpretativo/semantico operato da "un qualche" centro-del-mentale. Dal punto di vista della "sola Psicologia" (intesa in maniera ulteriormente riduttiva come "disciplina psicoterapica", con tutte le attribuzioni di funzioni sotto/retro-stanti al fenomeno-mente), le ipotesi cognitivista e connessionista non sono affatto equivalenti, nonostante si basino entrambe sull'assimilazione della mente a un programma di computer; o sull'assimilazione del Sistema Nervoso a un computer: a seconda che si propenda per alcune ipotesi o per altre ... è evidente che "saltano" molti concetti centrali della Psicologia "tradizionale"; si tratta addirittura dei concetti di IO e SE'; o di "funzioni" quali la coscienza; o di capacità quali l'intenzionalità; o la possibilità di "scegliere liberamente". ... :-)) ... non so quanto sia grande la tua motivazione a "saperne di più", ma se ti andasse, mi sento di consigliarti il testo (tuttora insuperato!) di Marco SALUCCI <>; Edizioni ETS; Pisa 1966. ... "all'epoca" costava 20.000 Lire :-)) Ciao! :-) -- Vincenzo