Subject: Re: "This Cantor is Killing Me" Date: Fri, 22 Aug 2008 10:17:40 +0200 From: "Marco V." Organization: TIN.IT (http://www.tin.it) Newsgroups: it.cultura.filosofia.moderato "L" ha scritto nel messaggio > (sarà una deformazione professionale: un ingegnere si chiede sempre *per > prima cosa*: a che mi serve?) > > Vale il mio tempo? Appunto. Può non valere il tuo tempo *di ingegnere*. Tutto qui. > Fai -ti consiglio- una prova di esplicitare (magari in privato) in > "Ip/Tesi" la novità di quanto sostieni. > > Naturalmente si potrebbe anche desumere da tutto ciò che avete detto, ma > sarebbero congetture. Come ti dicevo, caro L., secondo me la questione di cui si sta discutendo in questo thread, e che certamente - come è destino - si è ramificata in alcune sotto-questioni (anche queste individuabili con chiarezza), possiede un grado sufficiente di chiarezza perché chiunque abbia interesse per la teoria cantoriana dell'infinito possa capire di che cosa si sta parlando. Se poi uno non conosce o non ha capito bene la teoria cantoriana, o semplicemente non ha la mente allenata per tali questioni, allora il problema - certamente risolvibile con un po' di pazienza - comincia ad essere il suo. Si sta parlando di questo. TESI: il teorema cantoriano sulla sussistenza di una corrispondenza biunivoca tra R^n ed R, consente di falsificare il metodo diagonale come metodo in grado di costruire un numerale che non può mai risultare incluso in una successione di numerali la quale sia stata posta, per ipotesi, come successione in grado di enumerare tutti i numeri reali. [Questo metodo diagonale è proprio il metodo con cui Cantor dimostra (per lo meno in un suo lavoro) la non-numerabilità dei reali. Sì che la TESI asserisce che tale dimostrazione non è valida come dimostrazione della non-numerabilità dei reali]. Questo qui sopra è il giro di parole per spiegare di che cosa si sta discutendo in questo thread. Il contenuto espresso da questo giro di parole lo potremmo sicuramente "formalizzare". Ma tale formalizzazione non aggiungerebbe o toglierebbe alcunché a ciò di cui si sta discutendo. Un saluto, Marco