Subject: Re: "This Cantor is Killing Me"[?] [alé alé alef! e la conta delle pecore ...] Date: Sat, 23 Aug 2008 17:25:37 +0200 From: "Loris Dalla Rosa" Organization: ComputerVille Newsgroups: it.cultura.filosofia.moderato "L" ha scritto nel messaggio news:48AFBB31.88B20AB@yahoo.it... >> Domanda: per ogni b>2 e' valida la diseguaglianza b^A0 > 2^A0 ? >> (ti lascio solo indovinare il motivo della domanda:-)) > Caro Loris, > lasciami dire che ti ringrazio e sono contento che hai apprezzato la mia > trattazione, sebbene non è che dicessi molto di mio, ma una panoramica > di ciò che è già noto sull'argomento. > > Ma -come certamente tu sai- [visto che (se ricordo bene) discussi io per > primo del metodo diagonale di Cantor per giustificare che una > cardinalizzazione andrebbe interpretata come qualcosa di scenario tra > spazi conformi e non direttamente come dimensioni di spazi] è rischioso > immergersi nella matematica di alto livello. > > E' rischioso perché andrebbe fatto con metodo. Caro Lino, comprendo benissimo la tua riserva mentale e non posso certo darti torto. Neppure dovresti farti carico della delicatezza di non dire schiettamente che certe mie obiezioni sono "ingenue", ben piu' letteralmente di quanto si intendano "ingenui" gli insiemi di Cantor. Non lo dovresti, perche' io stesso ne sono pienamente consapevole, e so bene che se le postassi in un NG di matematica mi caccerebbero fuori a calci nel sedere, a meno che li' non siano tutti pazienti come Davide:-). Il difficile e', per chi non e' molto addentro nei tecnicismi della matematica superiore, frutto di una distillazione concettuale secolare da parte delle menti matematiche piu' brillanti, estrapolare da essi le ricadute filosofiche che possono interessare un NG di filosofia. Ricadute che indubbiamente ci sono e che, nello specifico, riguardano l'infinito potenziale vs l'infinito attuale. Nella lettera di Cantor a padre Thomas Esser, di cui ho citato qualche passo in altro post, egli afferma uno stretto legame tra la teoria generale degli insiemi con la metafisica e la teologia. Credo che abbia ragione, anche se, certo, la lettera puo' essere vista semplicemente come una disperata richiesta di soccorso, contro l'ostracismo decretato dai matematici accademici del suo tempo. Indipendentemente da questo, io penso che ci sia quel rapporto con metafisica e teologia, rapporto che non puo' non comportare quello con la filosofia e la questione generale della possibilita' di un rapporto non conflittuale tra la filosofia e il sapere scientifico, con il contenuto specifico delle sue solide acquisizioni. L'alternativa e' l'arroccamento reciproco, che per il matematico pungolato dal filosofo puo' arrivare fino all'affermazione di un'ontologia ultraricca a la Meinong, per il quale "cio' che e' destinato ad essere oggetto di conoscenza non deve per questo necessariamente esistere". Se cosi' fosse, piu' in alto delle nuvole, tra le quali il filosofo e' condannato a vivere da un comune modo di dire, non sarebbe improbabile un incontro ravvicinato con qualche matematico, in visita al nostro pianeta. Un caro saluto, Loris