Subject: Re: ricordare i nomi Date: Sat, 24 Jan 2009 12:24:32 GMT From: L Organization: [Infostrada] Newsgroups: it.discussioni.psicologia Ministry wrote: > > Ho sempre avuto grande difficoltà a ricordare i nomi delle persone. > Non parlo ovviamente di familiari o amici, ma di "conoscenti" (per > lavoro, amicizia, interessi) che magari vedo regolarmente. > A volte devo fare grandi sforzi per ricordarmelo. Non so se sia > "disinteresse" per costoro perché di loro, comunque, a ricordo vicende, > annedoti, luoghi, emozioni ecc. > > Negli altri, generalmente, non vedo questo tipo di difficoltà: trovo > persone per strada che ho visto sì e no 2 volte che mi salutano per nome > sebbene siano passati mesi dall'ultimo incontro. > > Come si spiega questo "fenomeno"? > m. Si spiega con il fatto che hai una mente superiore alla media .. : - ) Io -tanto per dire- ho lo stesso fenomeno. La mia spiegazione è questa (in generale): Una mente molto analitica si rifiuta di immagazzinare dati .. senza che questi dati non abbiano una rilevanza funzionale, ossia che si abbia il concetto del perché sarebbero importanti. Ciò consente alla mente di avere meno cose da andare ad esaminare quando esegue una sintesi (ossia raggruppa i dati che prima sono stati esaminati in modo analitico, analisi che -invece (in modo inverso alla sintesi)- scompone nelle parti costituenti). Del resto se studi i meccanismi fisiologici di memorizzazione, vedrai che solo dopo molto essere richiamata dalla memoria più volte, allora, la informazione muta fisicamente lo stato fisico del cervello. Vado a riprendere un brano di Vittorino Andreoli che spiega bene questi meccanismi: Traggo da "Un secolo di follia, pag. 204" (ndr: sta riferendo i lavori di E. R. Kandel: "Basi molecolari della memoria a breve e a lungo termine in Aplysia", o chiocciola di mare, che è un mollusco) ++ cit on ++ Kandel ha dimostrato che induceva (ndr: mediante stimoli di sensibilizzazione e assuefazione) una «variazione plastica» quando induceva memoria sia a breve sia a lungo termine. Nel primo caso (ndr: a breve termine) il cambiamento era legato ai mediatori che attivano la sinapsi: mediante l'apertura di canali che ne permettono una maggiore diffusione e quindi un maggior effetto. Nella memoria a lungo termine (ndr: secondo caso), invece, si osserva una modificazione _anatomica_ della sinapsi, data dall'aumento dell'area di contatto. Il neurone sensitivo si unisce ad uno motorio con una maggiore intensità del contatto, per un aumento di varicosità. Dopo sensibilizzazione tali varicosità possono raddoppiare «a dimostrare che la memoria a lungo termine implica significativi processi di accrescimento». Se durante il ciclo addestrativo si somministrano farmaci che inibiscono la sintesi proteica (come anisomicina, l'emetina) e dunque non si rendono possibili modificazioni strutturali, _l'apprendimento non avviene_, a prova che la memoria a lungo termine richiede la sintesi di molecole che formano le varicosità sinaptiche. Una dimostrazione straordinaria: l'esperienza porta a sintesi proteica(ndr:!) e formazione di strutture nervose(ndr:!). ++ cit off ++ In particolare, nello studio, ho sperimentato che basta rileggere la sera un riassunto personale dell'argomento dopo averlo messo per scritto. La mattina si prova a leggere la domanda e esprimere ciò che ci ricordiamo, controllando -sul testo- solo dopo. Ebbene se si sono "saltate delle parti importanti" della risposta, allora, in tali parti si deve "riscrivere la esposizione in modo più facile da esporre". Tali parti non memorizzate andranno ripetute la mattina dopo e -si vedrà- che la memorizzazione è ora avvenuta. Ed è avvenuta per più ragioni: 1) Perché si è migliorata la esposizione (utilizzando agganci deduttivi e/o associativi) 2) Perché ci si è condizionati al fatto che se non fosse stata ricordata -> sarebbe intervenuto un meccanismo di ripetere finché non fosse avvenuta la memorizzazione (quindi sia per meccanismo di auto confermazione, sia per meccanismo di iterazione, oltre che per la razionalizzazione dei possibili legami associativi e/o deduttivi esplicitati). Saluti, L P.S. Consiglio comunque di ricordare sempre il minimo possibile. Ciò è equivalente alla corsa di un atleta che "deve indossare meno abiti possibile" se vuole avere una corsa senza fare fatica. (Per converso gli abiti gli consentono di non morire per il freddo o il caldo o -in generale- il clima avverso).