Subject: Re: ansia da palcoscenico Date: Tue, 23 Dec 2008 20:08:29 GMT From: L Organization: [Infostrada] Newsgroups: it.discussioni.psicologia Solvejg wrote: [...] > C'è qualche particolare orientamento che si è interessato o ha approfondito > maggiormente questo problema? > Grazie. Ciao. > > Solvejg Dunque, so di che stiamo parlando perché ho fatto anche il musicista .. (compositore iscritto alla siae, come musicista). : - ) Ebbene, per la mia -pur modesta- esperienza, ti posso dire che io non subivo l'ansia nell'andare sul palco, ma l'esatto simmetrico, ossia uno stato di relax, e -nel momento di un assolo vocale/strumentale- anche di forte esaltazione, consistente nell'atteggiamento di essere in un particolare stato di grazia, per la soddisfazione di avere qualcosa che piacesse a me e agli altri. Leggermente più stressante è andare in diretta televisiva, soprattutto se ti dicono che deve essere "buona la prima". Ma -ripeto- eravamo talmente caricati emotivamente che la "finestra" che ci sia apriva ci sembrava addirittura .. insufficiente! La ragione per cui lasciai fu esattamente "la mancanza di emozioni" del far divenire una routine il "prodotto discografico", un discorso senza anima, senza emozioni, da fare in una certa maniera perché doveva raggiungere un target deciso dai discografici. C'è da dire che se tu stessi parlando di musica classica e l'esibizione fosse -ad esempio- una "esecuzione orchestrale", magari per un pubblico molto sofisticato, anziché di musica rock o pop o jazz, il discorso sarebbe più vicino alla ansia che può dare un esame, o una prestazione in cui ci si può sentire giudicati. Ma l'abc del "fare musica" è farsi coinvolgere emotivamente tanto da cominciare ad esprimersi, anziché stare a riflettere le critiche. E' il cosidetto x-factor .. [Mi sembra che lo stesso Allevi, che soffre di ansia e ha eseguito il "concerto di Natale 2008" per i parlamentari, dicesse che compensava l'ansia riflettendo che non era importante se potesse sbagliare una o più note, ma l'emozione che riusciva a trasferire (intervista da Fazio, in che tempo che fa)]. : - ) L'x-factor, quindi .. ... commutare la paura (azione dal fuori -> a dentro) in espressione (azione da dentro -> a fuori).. Io penso che sia un atteggiamento comune a tutte le attività espressive: per esempio la danza, il teatro, persino lo scrivere .. Se non si prova emozione in ciò che si dice .. perché scrivere? .. certo per mille ragioni .. magari anche utili .. spesso indispensabili .. come una richiesta di aiuto .. un messaggio che dica che il leopardo è vicino (per gli animali che scrivono con la loro voce il segnale che la morte li potrebbe terminare) .. Ma l'emozione che dà .. l'irripetibile .. è ciò che da colore alla vita ... Grazie del palcoscenico, L