Subject: Re: Schiavo del tempo...e del disordine (non solo al lavoro) Date: Thu, 26 Jun 2008 11:37:17 GMT From: L Organization: [Infostrada] Newsgroups: it.discussioni.psicologia Tiberiano wrote: [...] > cosa si nasconde dietro il disordine, la disorganizzazione, l'entropia di > compiti ed attività ? Infatti sembra una domanda banale, ma è uno dei settori di frontiera della teoria dei modelli. Tanto per dirne una ci scrivono sopra dei libri (sulla teoria del caos) matematici come Prigogine (premio nobel) http://it.wikipedia.org/wiki/Il%27ja_Romanovi%C4%8D_Prigo%C5%BEin Il disordine -in genere- (poiché non si sa descrivere minutamente) -> da una impressione di disagio, di confusione, sul piano psicologico, almeno alle persone che cercano l'ordine, come fattore come fattore di autorassicurazione. Cosa è l'ordine? E' riuscire -facilmente- ad instaurare una relazione tra "conformazione che è oggetto del nostro esame" & "una legge predittiva", quindi in un certo senso il tempo c'entra, eccome. Ossia noi vogliamo aspettarci di trovare un libro dove l'abbiamo lasciato, oppure un metodo per rintracciarlo, per esempio. E' sempre così -> in natura? Ebbene vi sono dei dati sperimentalmente misurati che non ci saremmo aspettati che fossero proprio quelli. E' il caso delle sorgenti aleatorie. Ad esempio le estrazioni di numeri da una urna, o di un sacchetto per la tombola, ma anche le fluttuazioni nella misura di grandezze fisiche che siano rumore che sporca segnali o fluttuazioni di cui non si conosce il legame tra causa che crea la fluttuazione e fluttuazione misurata. Si noti che si provano a costruire sorgenti aleatorie artificiali, ma non ci si riesce! Perché se si fissa una regola (o un algoritmo) per generare dei numeri esisterà appunto una regola (magari di difficile replicazione) che pur sempre instaura un legame di causa ed effetto. Il "trucchetto" che -ultimamente- si è usato (per realizzare sorgenti pseudo-artificiali) è usare dei sensori che dipendano dalle fluttuazioni di fenomeni fisici, in pratica impossibili da tenere sotto controllo, e associarvi algoritmi di generazione numerica. Quindi sostanzialmente la aleatorietà o anche detta disordine è un fatto di ignoranza. Il fatto di ignorare quale sia il legame tra un evento e la legge che lo ha prodotto è il "perché" motiva a classificare un fenomeno come aleatorio. Naturalmente un ricercatore non si scoraggia tanto facilmente e -magari- si accontenta di vedere la deviazione max dal valor che accade più frequentemente, detto valore atteso, e cose del genere, meglio di niente. Ma è da capire che quando qualcuno non si sente rassicurato dal "formarsi una idea" di come si svolgerà un fenomeno -> ciò può creare ansia, mancanza di informazioni, grazie alle quali gestire i fatti futuri -> grazie ai fatti già misurati. Ora -se si è capito questo- ci si potrebbe accorgere di un altro fatto notevole: Che *non sempre* le persone che -alla valutazione singola- sembrano disordinate -> poi -> effettivamente -> lo siano! E' storia nota che -per esempio- le persone molto geniali .. sembrano .. dei pazzi confusionari! : - ) Io sono tra questi, come confusionario, non mi pronuncio sulla genialità ... Fatto sta che chi vede la confusione dell'affastellarsi dei libri intorno a me .. rimane disarmato! Ma è solo perché _loro_ (e a volte -non sempre- anche io) .. sono smarriti nel mezzo del cammin di nostra vita .. in una selva oscura .. che la diritta via .. sembrava .. smarrita! Eppure persino se alziamo gli occhi verso le stelle del cielo .. difficilmente .. riusciamo a vedere una sola regola con cui siano "ordinati" gli astri, almeno quelli visibili! Siamo _noi_ che li collezioniamo dicendo "quel gruppetto" lo chiamerò l'Orsa maggiore, "quell'altro gruppetto" la chiamerò Pegaso, etc. E anzi è proprio il fatto che non vi è una semplice simmetria che ci consente di orientarci, se ci riferiamo alle stelle. Quindi non c'è nulla da temere -> da ciò che sembra disordine, basta usare un metodo per "navigarlo" e non a caso si chiama "cibernetica" (arte del navigare) quella disciplina che studia come organizzare i modelli (anche della mente, naturale o artificiale che sia). Saluti, L