Subject: Re: la fede-1 Date: Fri, 27 Mar 2009 09:49:49 +0100 From: "Luciano" Organization: ComputerVille Newsgroups: it.cultura.filosofia.moderato "thisDeadBoy" ha scritto nel messaggio news:gq86ki$9k4$1@news.newsland.it... >L ha scritto: >> Siamo servi stupidi di un Dio che legifera? > > No. Siamo servi fedeli di un Dio che ci ha creati. > >> Per quanto mi riguarda penso che Dio sia più >> intelligente di un "qualcosa" che ambisca a >> servi sudditanti. > > Molto piu' intelligente, infatti "ambisce" ad > una creatura che lo ami incondizionatamente. > >> Dio -secondo me- vuole l'amore .. ma non l'amore >> al primo che passa e dice «Sai che c'è? (1) >> "Io sono Dio", (2) "uccidi tuo figlio» > > E neppure l'amore di uno che mette in dubbio il > suo Amore. Questa diatriba mi vede d'accordo con L, e me lo suggerisce un'interpretazione, forse non comune, del sacrificio di Isacco. L'interpretazione comune è che Dio volesse una prova di obbedienza da Abramo, il quale sarebbe stato pronto a dargliela, pur con grande dolore. Io penso che Dio voglia invece impartire, non ad Abramo, ma a tutti i lettori della bibbia, un insegnamento. Ai primordi dell'umanità, l'uomo crede in dei, che sono come gli uomini, solo più potenti, e con tante virtù, e anche vizi, uguali a quelli umani. In particolare gli dei desiderano doni e sacrifici, che tanto più gradiscono quanto più sono penosi e dolorosi per l'uomo. Ma l'uomo, che vive in una natura ostile, regolata dal capriccio degli dei (come si credeva), li fanno. Naturalmente il sacrificio del figlio maschio primogenito è quello più doloroso, e quindi più gradito agli dei. Dio ha un'intenzione diversa sull'umanità, e sul quel dovrebbe essere la sua pratica religiosa. Ma se rivelasse tutto quel che vuole in un colpo solo l'umanità non capirebbe. Da qui la necessità di una rivelazione graduale. L'episodio del sacrificio di Isacco è l'occasione per insegnare agli uomini che, benché Abramo fosse stato pronto a obbedire, Dio non lo voleva. E nelle pagine seguenti della bibbia si sviluppa con progressione il tema dei sacrifici. Con la rivelazione a Mosè vengono stabilite le regole del culto del tempio. I sacrifici sono prescritti, il popolo non è ancora in grado di farne a meno; però sono solo sacrifici di animali. Però nel contempo i profeti avvertono l'insufficienza di questo culto troppo formalistico, basato sui sacrifici, e erompono in invettive contro chi lo pratica senza interessarsi alla giustizia e all'amore del prossimo. Con la rivelazione successiva, quella di Gesù e degli apostoli, e con la distruzione del tempio, il culto con i sacrifici animali finisce. Sia il cristianesimo, sia l'ebraismo, prendono un'altra strada, tutta diversa. Se pensiamo che i sacrifici umani sono rimasti in atto fino al terzo secolo a.C. nel bacino mediterraneo e nel nord Europa, e fino al XVI secolo in altri continenti, ci rendiamo conto della enorme portata introdotta dalla rivelazione divina, ma anche della necessità che essa fosse graduale e progressiva, perché voleva introdurre pratiche troppo estranee alla mentalità corrente degli uomini, e quindi difficilmente accettabili. > >> Ebbene tale Dio, anche se fosse Dio, troverà >> in me, anche da solo, una persona non plagiabile. > > L, a costo di sembrare ridicolo (tanto oramai > credo che la mia reputazione sia da tempo svanita) > non posso esimermi dall'esortarti ad abbandonare > questo tuo pensiero maligno. Continuo ad essere d'accordo con L. Quello del sacrificio di Isacco è un insegnamento, non il racconto di un fatto realmente avvenuto. Però, se Dio veramente avesse chiesto il sacrificio del figlio ad Abramo, questi avrebbe dovuto rispondere alla maniera di Giobbe: non è questa la giustizia di Dio, sembra più una tentazione del diavolo. E noi dovremmo riprovare Abramo per non aver risposto così, piuttosto che lodarlo per la fede e l'ubbidienza che era pronto a mettere in atto. > >> Perché a me interessa una verità di cui deve >> essere all'altezza anche Dio, se vuole essere >> considerato Dio. > > Cioe' un dio all'altezza della verita' che _tu_ > sei in grado di modellare. > >> Purtroppo non sono un tipo molto facile, necessita >> avere degli argomenti per convincermi, e ne sarò >> fedele -a tali argomenti- finché non mi risulteranno >> falsi, così come a Paolo di Tarso, peraltro. > > Che il Signore ti conceda una via per Damasco allora.