Subject: Re: libri sulla schizofrenia Date: Wed, 30 Apr 2008 14:15:03 GMT From: L Organization: [Infostrada] Newsgroups: it.discussioni.psicologia Albert0 wrote: > > On 27 Apr, 17:50, lepo...@example.com (Leponex) wrote: > > Salve, potreste consigliarmi dei bei libri sulla schizofrenia? > > Intendo dei libri divulgativi, non noiosi trattati, che siano magari anche > > belli da leggere. > > Cose semplici sulla schizofrenia non sono possibili , visto che la > malattia è in un certo senso incomprensibile. Mi dai l'occasione di aggiungere un libro: http://www.libreriauniversitaria.it/ciao-poi-berne-eric-bompiani/libro/9788845246500 Nel testo si cita il caso di un agente di borsa che sentiva le voci. Sul fatto del mito che la eziodinamica della schizofrenia sia considerata ignota sono -solo in parte- daccordo. Tu dici incomprensibile. Io direi -sinteticamente- che è lo spostamento della funzione dello stato onirico -> alla stessa (analoga) funzione, ma da svegli. Sarebbe forse anomalo sentire delle voci durante un sogno? Non mi pare proprio, anzi è la norma, visto che è la nostra mente che "mette in scena" la rappresentazione (il sogno). Ora capire perché una persona deformi il proprio stato relazionale -> fino a percepire lo stato da sveglio con modalità analoghe a quelle di uno stato onirico non è né univoco, né facilmente interpretabile nei singoli casi. Non è facile poiché nelle allucinazioni di uno psicotico il medico o il terapeuta è reale come gli altri personaggi che sono creati dalla mente della persona disturbata. Ciò porta che "non si è presi sul serio", nel senso di modalità deduttiva, nel dialogo, ma anzi il personaggio "medico" è visto -inoltre- deformato e spesso aggressivo, anche se il medico fa di tutto per non esserlo. Massimamente ciò avviene perché la "processazione delle informazioni" è di tipo _associativo_ nel malato e poco o niente con modalità deduttiva. Ciò non toglie che la schizofrenia, come nella novella di Cechov -> possa esser vista -> come una "fuga", uno stato preferenziale non gestito a livello coscienziale, ma subito attraverso dinamiche sotto il livello di veglia. Lo stato di veglia, però (in genere), viene -oggigiorno- indotto (per le persone in cura psichiatrica) dai neurolettici o antipsicotici. L'azione è duplice: 1) Da un lato reintroducono il sonno ordinario e il sogno ordinario e ciò aiuta l'equilibrio mentale. 2) Da un altro lato agiscono sui trasmettitori dopaminergici e quindi abbattono la capacità immaginifica e quindi eliminano (se dosati sotto controllo medico) i fenomeni illusori nella percezione ("il sentire le voci" come create da altri). Uno schizofrenico dopo circa una settimana (di cure farmacologiche) già riesce a riparlare con i famigliari. Il problema è che se smette i farmaci (senza nessuna azione di supporto psicologico) rivà alla deriva facilmente grazie principalmente a -non saper gestire il sonno e il sogno -non saper gestire la propria elaborazione durante lo stato di veglia -non saper gestire la propria capacità di particolarizzare o generalizzare senza autoindursi fenomeni di psicosi. Spesso si può andare alla deriva anche solo per eccesso di studio e numero di ore dedicato a uno sforzo non organizzato durante la vita di studio. Senza volere terrorizzare nessuno, la stessa cosa -però- può succedere (anche) a chi non sia acculturato, perché si lascia andare a meditazioni destabilizzanti in cui non si è dato un criterio a quello che sta facendo, come, perché, per quanto tempo. Secondo studi recenti l'assunzioni di droghe facilita tali "fenomeni deriva" (Istituto di Sanità in Inghilterra ha rivisto la suddivisione tra droghe pesanti e leggere), anche se non può essere imputato genericamente a "droghe", ma specificare quali, in che dosi, con che frequenze, etc. Io mi sono interessato di questi problemi anche per il carattere ben formato dei dispositivi di sintesi nell'arbitraggio AI, nella cibernetica. Lo stesso Andreoli di cui sto leggendo -in questi giorni- il libro "un secolo di follia" dice che la cibernetica ci può aiutare a comprendere il funzionamento della "macchina uomo": Ti prendo un brano: pagina 181: -- La cibernetica ha preso il posto della fisiologia dell'encefalo. In passato venivano utilizzati gli animali da esperimento per modificare il sistema nervoso centrale, in modo che avessero corrispondenti modificazioni comportamentali. Oggi, con la cibernetica, è possibile riprodurre in modelli (macchine) una struttura e poi metterla in funzione. -- Quindi sarei meno scettico sulla "comprensibilità" anche della schizofrenia. Saluti, L