Subject: Re: Il rifiuto dell'amore esclusivo Date: Sat, 28 Jun 2008 18:03:23 GMT From: L Organization: [Infostrada] Newsgroups: it.discussioni.psicologia John wrote: [...] > Due persone adulte che si amano fanno entrare in gioco, inconsciamente, > primitives di questo tipo. Amore come baratto di sicurezza, sesso, > magari anche fattori economici, in cambio di esclusivita'. > > SE MI AMI, allora NON PUOI AMARE qualcun altro. > > Questa e' la regola normale in tutti i rapporti uomo-donna. A me non pare. E' vero che si tende a "focalizzare" su un soggetto delle azioni specifiche, ma specifiche non significa esclusive. Saper amare non si misura a Kg. A volte -> i mariti, si sentono trascurati dalle attenzioni delle mogli quando queste hanno il primo figlio. Ma non è diminuito l'amore, è solo *anche* su altri soggetti. E non ha senso catalogarlo dello "stesso tipo" perché diciamo che una madre ama il figlio ed anche il marito. Sul fatto poi che i rapporti sessuali possano essere esclusivi -> dipende da molti fattori, spesso culturali. In sostanza la esclusività dei rapporti sessuali tra due partner tutela, quando è scelta, un "investimento". Si considera di creare un futuro per chi ne abbia diritto, soprattutto in funzione della procreazione. Con il concetto che -persino nelle specie animali- le uova (il futuro) è tutelato meglio da chi è il padre e la madre di quelle uova. Ma questo non significa che la coppia si deve chiudere. Persino gli incroci sessuali in gruppi sociali troppo chiusi -> da degenerazioni genetiche per patrimonio genetico (troppo chiuso). > In questo caso il primitive della liberta' si scontra col primitive che > 'impone' (perche' ne ha bisogno) l'esclusivita'. > > Quindi esistono in noi due primitives, entrambi innati, che fanno a > botte tra loro, in alcuni momenti. > > Cioe' per noi e' importante sia l'amore sia la liberta'. Queste cose si > potrebbero avere imponendo 'non esclusivita'. > > La liberta' di amare piu' persone, senza dover rendere conto a nessuno. > Nemmeno alle emozioni egoistiche del partner. > Ovviamente, per la legge di reciprocita', questo vale nei due sensi. > > Qui pero' entrano in gioco fattori morali e sociali che involgono la > societa' nel suo insieme. > E allora qui si cade nel discorso del compito pedagogico delle leggi. > > Le leggi, *hanno il diritto* di legiferare *privilegiando* un primitive > a scapito di un altro ? > Normalmente lo si fa in base a certe leggi morali che si prendono come > 'assiomi', come cose 'scontate' che non si discutono. Ma se queste leggi > morali e religiose si mettono in discussione ? > > Come si puo' arrivare ad una societa' che 'accetta ufficialmente' che si > possono amare piu' persone, anche sessualmente, anche contemporaneamente > ? E che questo valga per uomini e donne indistintamente ? > > Cioe', in pratica, abolendo l'istituzione del matrimonio e legiferando > unicamente per proteggere le necessita' e i diritti dei figli in comune ? La società tutela la cellula (famiglia) che consente l'organismo "società". Ecco perché vi sono persino nelle costituzioni (in quella Italiana, per esempio) articoli che tutelano la famiglia. Alcuni, recentemente, hanno detto che il termine "famiglia" può intendere -in senso più esteso- non solo soggetti di sesso qualunque, ma anche un numero imprecisato di soggetti che siano disposti a "mettere in comune i figli che nascono" senza andare a vedere chi siano i mariti (padri genetici) delle donne che hanno partorito. Oppure il concetto di famiglia con un solo partner, ad esempio una donna che si rivolge ad una banca del seme. Oppure di un solo uomo che affitta un utero per partorire con una coppia di gameti offerti da due donatori terzi, impiantati sull'utero preso in affitto. Quindi non è che non si possano sperimentare le situazioni più strane, ma bisognerebbe riflettere se è compito della società tutelarle tutte. E se non tutte -> quali? Quelle -per esempio- ottenute per clonazione vanno tutelate? Quindi l'etica e la tecnica (bioingegneria) sono divenuti due campi che si intersecano. Naturalmente tutte queste possibilità possono creare anche problemi psicologici: Ad esempio non è raro che -a causa delle sterilità di un uomo- la donna che forma la coppia -> riceva il consenso di avere il figlio da un terzo. Altrettanto frequente -in questi casi- che ottenuto il figlio -> il marito chieda il divorzio perché quel figlio non lo sente il suo futuro, ma una prova provata che è un fallito e -visto che è un fallito- la moglie se lo crescesse lei, visto che è quella valida. Più consigliabile, quindi, è l'adozione. In tal caso -geneticamente- il figlio non è di nessuno dei due partner, ma non si crea un clima di inferiorità per uno dei due. Si crea la situazione del "trovatello". Un figlio trovato che si vuole bene perché "è come se ce lo avesse consegnato *il destino*, un qualche ente protettore, etc". > > E la psicologia cosa c'entra ? > C'entra eccome. > > Perche essa ha il dovere di 'informare' la societa' delle conseguenze di > certe 'leggi'. > > Prendiamo ad esempio il cancro. La medicina attraverso le ricerche e' > arrivata alla certezza che il fumo e' una delle maggiori cause di cancro. > Quindi la medicina s'e' messa di impegno per 'informare' la societa' e > quindi i legislatori, di questo fatto. > > I legislatori, visto l'input della medicina, hanno deciso di scrivere > sui pacchetti di sigarette 'Attenzione, chi fuma e' a grave rischio di > cancro'. > > E allora, non sarebbe logico distribuire dei volantini a tutti i futuri > sposi che vanno all'ufficio matrimoni del comune ? > > Si dovrebbe scrivere su tutte le richieste di pubblicazione di > matrimonio : Attenzione, state facendo un passo che vi confrontera' con > un sacco di scelte che vi porteranno alla nevrosi, perche' sarete in > eterno conflitto tra la vostra liberta' di amare chi volete, fare quello > che volete, in ogni momento, ed il desiderio di esclusivita' e di > possesso del vostro partner. Il quale vi obblighera', in nome > dell'amore, ad adempire a tutta una serie di richieste e proibizioni, > che col passar del tempo, porteranno voi ed il vostro partner > all'infelicita e alla nevrosi. Due persone decidono di sposarsi. Di legare le loro vite. A condizioni che decideranno loro. Lo posso fare in pubblico. Lo possono fare in privato. Lo possono fare con rito religioso. Oppure lo possono fare davanti a un pubblico ufficiale dello stato. Non è mica un obbligo scegliere una modalità oppure un'altra. Io -ad esempio- prometto solo la mia parola, non si sa mai .. : - ) > Una piccola considerazione. La legge islamica ammette la poligamia. > Cioe' la possibilita' per l'uomo di avere molte donne. Le donne > accettano questa imposizione. Questo sottrae l'uomo da 'sensi di colpa' > nel caso ami piu' donne contemporaneamente. > > Domanda : come' la situazione nei paesi islamici in fatto di nevrosi > coniugali ? > O in fatto di rapporti matrimoni del tipo madre-figlio ? > > E la situazione delle donne in quei paesi ? Sono inmfelici ? Sono felici > ? Come accettano la poligamia dei mariti ? > > Qualcuno ha qualche informazionne in merito ? Le sofferenze che vi possono essere in regimi autoritari -> dipendono solo da quanto sono autoritari .. > Da mie osservazioni personali a me le donne islamiche appaiono alquanto > rilassate di fronte alla poligamia dei mariti, e non 'nevrotiche' come > le 'occidentali', a meno che non vi sia palese differenza di > trattamento. Ma almeno il 'principio' del dovere dell'amore esclusivo > (da parte dell'uomo) e' inesistente. A me risulta che le donne hanno diritto alla stessa dignità degli uomini. La immagine di copertina che -per esempio- le donne non vogliono il diritto di voto è infondata. Il diritto alla dignità e alla espressione sono tra i diritti fondamentali della specie umana: sia che siano donne, sia che siano uomini, sia che il sesso non corrisponda ai precedenti. > E se le donne occidentali pensano che questa sia una grave ingiustizia, > non sarebbe piu *giusto* istituire la 'libera unione', cioe' > poliandria/poligamia per entrambi i sessi ? > > Cioe' arrivare ad una 'deregulation' in fatto di rapporti uomo-donna, > ritornando alla proposta legislativa di cui sopra, cioe' occupandosi > solamente del benessere ed i diritti dei figli ? > > Voi che ne dite ?? > > John. Dico che la deregulation già esiste. Basta non prendere impegni formali. Saluti, L