Subject: Re: Dall'Arizona sulla memoria Date: Tue, 29 Jul 2008 18:32:19 GMT From: L Organization: [Infostrada] Newsgroups: it.discussioni.psicologia francesca wrote: > [...] > In attesa del vostro parere > Paolo L'articolo è reperibile in italiano per esempio qui: http://portobeseno.splinder.com/post/17923691/sonno+e+memoria dove è citata anziché la fonte ANSA, la originale fonte: Journal of Neuroscience ad opera di Carol Barnes dell'università dell'Arizona. Una sintesi in lingua originale è per esempio qui: http://psycnet.apa.org/index.cfm?fa=main.doiLanding&uid=2008-06403-006 Le affermazioni investigate sono -in breve- queste: 1) Peggiora la memoria negli anziani? Secondo lo studio sì. Secondo me -> no, è solo diversamente organizzata! In particolare è dimostrabile che è minore -negli anziani- la capacità di memorizzare a breve termine. Ma non è questo "ben formato"? Se io disponessi di una ampia base di dati perché dovrei aggiungervene altri se i nuovi dati non sono significativi? Anzi l'affastellarsi di una congerie di dati -comunque estesa senza una strategia- può portare alla incapacità di estrarre (dalla base di dati) informazioni utilizzabili. Quindi il segno che nuovi dati sono memorizzati con più difficoltà non è un peggioramento, ma un miglioramento della *gestione della memoria*. 2) La minore attitudine a dormire e sognare può essere responsabile delle patologie della memorizzazione in specie negli anziani? Secondo lo studio sì. Anche *secondo me* la minore attitudine a dormire e sognare genera patologie della memorizzazione, ***ma*** non perché si è anziani o giovani, ma proprio perché nel sonno si portano avanti i processi di memorizzazione e non solo di tipo "convalidativo" come sembrerebbe -e a torto(!)- nello studio, bensì è una completa *riorganizzazione della memoria* con funzioni *anche*(ma non solo) di sedimentazione del dato, ma secondo "strategie non seriale/deduttive", ma "strategie polidromo/associative", come spiegherò più diffusamente nel seguito. ======================================================= La attività onirica non è un puro refresh della memoria: ======================================================= http://www.comefunziona.net/articolo.asp?Ogg=RAM&Pro=2 Nei computer -come ad alcuni è noto- si può usare la strategia di reimprimere il messaggio memorizzato perché non "evapori" ossia si perda come segnale. Negli animali e maggiormente nella specie umana la attività di esame dei/nei sogni ha finalità del tutto diverse da quelle dello stato di veglia. Nello stato di veglia -> la dinamica della logica relazionale si esprimere sbilanciandosi nella serialità e deduzione (non sono modi esclusivi, poiché -in parte- si usa la modalità associativa, ma -ordinariamente- la modalità associativa è a livello più basso (meno presente) nello stato coscienziale). Nello stato onirico -> la dinamica della logica relazionale si esprime sbilanciandosi sulla multi-contemporaneità di più fatti e sulla modalità di associazione. Quando -in specie- più fatti si presentano -durante il sogno- contemporaneamente -senza eccessivi sforzi- creano una attività di mascheramento dei fatti stessi, e ciò è funzionale ad esaminarli attenuando il pathos che potrebbe essere indotto dalla evidenza. Quindi il sogno -per le sue finalità non semplicemente di memorizzazione dei ricordi- ma di _riorganizzazione_ secondo strategie antitetiche a quelle della veglia -> necessita di attività di attenuazione della evidenza (attività di mascheramento) proprio per procedere ad un esame di creare e sperimentare tutte le possibili connessioni e implicazioni su ciò che ci è già accaduto e ciò che ci potrebbe accadere a causa del già vissuto. In breve, potrei fermarmi qui. Saluti, L