Subject: Re: dubbio sostanziale Date: Thu, 3 Jul 2008 18:21:26 +0200 From: "qf" Organization: ComputerVille Newsgroups: it.cultura.filosofia.moderato "L" > > qf > [...] > > Se i due automi non fossero due modi diversi di organizzare "la stessa > quantità di informazione" non si potrebbe trasformare l'uno nell'altro. Non sequitur. > Quindi *entrambe hanno memoria*, ossia capacità di depositare da qualche > parte informazione che poi vanno a riprendere. Ripeto che la memoria funzionale ce l'hanno, esplicita o no, tutti gli automi, ma non la memoria storica ("memoria-dati" secondo Von Neumann). > Se volessimo poi essere più tecnici, dovremmo distinguere tra automi > sincroni e asincroni. Questo, scusa, non c'entra gran che. > In ogni caso il più semplice esempio di macchina sequenziale è un > orologio. Un orologio, se è digitale, oltre all'alimentazione ha un input: un generatore d'onda quadra o di impulsi ("clock") che manda il suo segnale a un contatore. Un contatore nel caso più semplice è costituito da una serie di flip-flop in cascata. E ciascun flip-flop è un bistabile con ingresso di clock (appunto sincrono, se ti piace). Poi c'è la versione wave-counter e quella parallel-counter, ma fa lo stesso, anche se nel secondo il clock entra in tutti i f/f contemporaneamente e nell'altro solo nel primo. Ebbene, la macchina sequenziale è solo il contatore in quanto tale. Ogni macchina elettronica che contenga flip-flop, e quindi memoria elementare, è una macchina sequenziale. Poi bisogna vedere se è memoria di programma (cioè funzionale, tipo ingranaggio insomma) o memoria-dati, e nel caso presente è proprio memoria-dati (la "memoria funzionale" è lo hardware stesso, non trattandosi di un orologio software). Invece l'indicatore digitale è una macchina combinatoria per definizione (un codificatore), il cui stato non dipende dallo stato precedente ma unicamente dagli ingressi attuali. La parte di contatore, dunque, dipende per il suo stato futuro S(t+1) _sia_ dagli ingressi (cioè il clock, o meglio la sua transizione, che accade durante lo stato precedente, cioè al tempo t) _sia_ dallo stato precedente, cioè: S(t+1) = f[S(t), in(t)] Se questa non è una _transizione di stato_ per definizione, non saprei dove trovarne altre qui in giro :-) Allora siamo in presenza di un automa di Mealy (a tempo discreto ovviamente). Nota che in genere possiamo intervenire sul preset, ossia su S(t), cosa che non ha senso per un automa di Moore. Invece l'indicatore digitale è tipicamente un automa di Moore, il quale a sua volta funziona col clock all'occorrenza, ma _trasforma_ quello che gli capita all'ingresso senza tenere in alcun conto quello che segnava in precedenza: non ha "memoria storica". Non ha transizioni di stato ma solo una funzione di _trasformazione I/O_ che trasforma _immediatamente_ gli ingressi in uscite (tipicamente una codifica: es. da BCD o da binario ecc. a 7 segmenti o altro). "Immediatamente" a meno dei tempi di transito dell'elettronica, come ovvio. Quindi non siamo in presenza di un singolo automa ma di due automi, e proprio dei due tipi base. Esemplare. Poi anche l'indicatore può essere dotato a sua volta di memoria-dati ed essere trasformato quindi in automa di Mealy, ma nel caso più semplice del convertitore non è così. Oltre alla differenza sostanziale fra: _transizione di stato_ e _trasformazione Input/Output_ che distingue concettualmente i due automi, altro non mi resta da (riba)dire. Nel senso che non ci tornerò sopra perché dovrei ripetere le stesse cose, solo con condimenti diversi, e non voglio annoiare né continuare a essere OT. Saluti qf