Subject: Re: dubbio sostanziale Date: Mon, 30 Jun 2008 19:18:02 GMT From: L Organization: [Infostrada] Newsgroups: it.cultura.filosofia.moderato "Marco V." wrote: > > "L" ha scritto nel messaggio > > > Infatti supponiamo di avere una bilancia: > > > > stato iniziale: i piatti di una bilancia sono vuoti. > > > > sia A(t0) = (la situazione) il primo piatto è pieno con 1Kg di ferro > > sia B(t1) = (la situazione) il secondo piatto vuoto si alza se è stato > > posto un peso sul primo piatto. > > Ciao L, nel descrivere la situazione B(t1) commetti un errore, perché una > situazione non può contenere dei "se". B(t1) va dunque descritto così: "il > secondo piatto vuoto si alza". Ma, io sono abituato al concetto di "stato condizionato" (macchina di Mealy), magari tu ti riferivi ad un equivalente modello di Moore. > Il resto delle tue interessanti considerazioni, lascia poi, per quanto posso > vedere, intatta la sostanza di quel che cercavo di mostrare nella mia > risposta a Davide. > Io sarei per trovare uno spazio alla filosofia nella problematicità del reale. Nessuno obbliga nessuno (a meno di un cliente pignolo) ad usare un modello anziché un altro. La scelta del modello è una questione di valutare per cosa ci serve e anche di facilità di comunicazione dei dati a terzi. Leggevo proprio oggi una interessante argomentazione in cui l'autore dice come è diverso il modo dei matematici e dei fisici di raffigurarsi la realtà (tendenzialmente). http://viverestphilosophari.wordpress.com/2007/12/28/calcolo-tensoriale-e-teoria-della-percezione/ Poi un altro autore notava che se Einstein non avesse trovato un matematico come Gregorio Ricci Curbastro che gli avesse scritto il calcolo tensoriale per la teoria della relatività, tale teoria non sarebbe riuscita ad affermarsi perché ne mancava la capacità di essere spiegata in modo consistente e ripetibile anche nelle notazioni e negli sviluppi. http://www.mentelocale.it/festivaldellascienza/contenuti/index_html/id_contenuti_varint_14036 Ciao L