Subject: Re: Mantenere la calma Date: Sat, 03 Nov 2007 12:56:50 GMT From: L Organization: [Infostrada] Newsgroups: it.discussioni.psicologia Peter Lewis Geti wrote: > > Salve, [...] > Voi come riuscite a controllarvi in certe situazioni? > Provate qualcosa di simile? e come siete riusciti ad andare avanti? > > Forse, con questo post, non cerco una vera risposta da voi. > Scrivendo, mi sono convinto sempre più che avevo bisogno IO > individuare alcuni punti chiave dei miei comportamenti, capire le > motivazioni e cercare di smussare gli angoli un po' per volta. > > Grazie > peter La analisi della psiche (mente), è uno di quei classici casi in cui si dimostra che ciò che era sotto la "superficie" di un comportamento non è per niente evidente, con facilità. In psicopatologia della vita quotidiana (di Freud) si vede come solo un occhio molto abituato a rilevare un analisi del profondo è spesso capace di dire cosa ci sia dietro un comportamento. La stessa psicoanalisi è giustificata proprio perché -tramite tecniche di esame della psiche- si ricostruisce un percorso: come ci si è portati ad un comportamento che "a prima vista" sembra ingiustificato. Quindi -ti assicuro- che -né si può fare un esame ad personam su un ng -né ciò che dici è sufficiente a formarsi una idea (attendibile) di che problemi ti causino il tuo stress Si può però fare un caso generale di come sia consigliabile affrontare situazioni che possono generare stress come -esami -prestazioni in pubblico etc. A mio avviso il metodo è quello classico della "teoria del controllo ottimo" che si insegna alla facoltà di automatica (ingegneria). Secondo tale teoria, ci si dovrebbe (potendo) 1) fare un modello di cosa stiamo parlando 2) comparare ciò che desideriamo con la misura dello stato del sistema Ti faccio un esempio sul preparare un esame: a) si studia la materia b) si vede cosa chiedono alle interrogazioni c) si verifica _prima della prova ufficiale_ se sapremmo rispondere secondo un canone ritenuto (dai professori) accettabile La prova di esame -allora- diviene una routine, una mera ripetizione, che sarebbe anche noiosa .. se non vi fosse un margine di imprevedibilità tra ciò che abbiamo preparato e ciò che ci sarà chiesto. Ma prendiamo l'analisi del caso peggiore: Supponiamo che la prova vada male, ossia non sia superata: "dobbiamo presupporre il suicidio perché -come nel ragazzo vittima di bullismo (di questi giorni sui tg)- la società non ci ama?" Normalmente ci si fa una bella risata e si dice "bene, vorrà dire che ripeterò l'esame e -stavolta- poiché lo preparerò meglio, allora, non ci saranno problemi". Non è così però se vi sono altre questioni non evidenti di cui l'episodio esame è solo l'occasione per "il fulmine di scarcarsi a terra" .. se mi permetti il paragone metereologico. Valuta tu -quindi- l'opportunità di un consulto psicologico. Andare da uno psicologo o psicoterapeuta, non è esser matti, ma furbi. : - ) Furbi perché se si vuole sapere se vi sono problemi irrisolti .. un bravo professionista è senzaltro in grado di aiutarci a capire quali sono. Arrivati poi lì .. c'è la questione di esser capaci della novità .. ossia di dare delle risposte nuove a problemi vecchi .. Ciao Peter, ciao Ng! Lino