Subject: Re: Dfinizione del filosofo Date: Sat, 29 Mar 2008 19:19:21 +0100 From: "Marco V." Organization: TIN.IT (http://www.tin.it) Newsgroups: it.cultura.filosofia.moderato "cogito" ha scritto nel messaggio news:47ee3736$0$36438$4fafbaef@reader5.news.tin.it... > Il filosofo è colui che trae il proprio nome dalla filosofia. Inoltre chi > vuole essere filosofo, necessita che sia di nobile sentire, deve poi > essere per natura portato alla verità, alla libertà e alla temperanza. > Platone dice che ad esso capita questo per ignoranza e stoltezza; perciò > nessuno può avere saggezza, se è intemperante e vile. Dunque, le virtù > perfette sono inseparabili le une dalle altre. <>. [dalla Introduzione, scritta da L.V. Tarca, a "La filosofia come stile di vita. Introduzione alle pratiche filosofiche", Mondadori 2003]. Credo che siamo tutti d'accordo sulla trasformazione del filosofo da figura sapienziale ad "esperto" di un determinato tipo di logos. Poi però dobbiamo interrogarci, da bravi...filosofi, sul significato e sulle cause di questa trasformazione. Secondo l'autore di quel brano - ed io concordo con lui - quella trasformazione è il frutto della pretesa stessa di verità ed incontrovertibilità propria dell'atteggiamento filosofico. E' stato il paradigma del sapere incontrovertibile, ad aver costituito la filosofia come "scienza". Ma così costituita, la filosofia ha finito con il dover perdere quei tratti sapienziali che l'hanno caratterizzata nel proprio inizio, perché *proprio* questi tratti ostacolavano il progetto di un sapere completamente votato all'innegabilità e all'oggettività. Se la verità, come scopo del dire filosofico, è oggettiva, cioè la stessa per tutti, e se molti e diversi sono i dicenti, allora il dire filosofico non può dipendere da chi dice. La configurazione sapienziale della filosofia, allora, appare - nella prospettiva del dire capace di dire ciò che è valido per tutti - come una dipendenza del dire filosofico da quella dimensione individuale che distrugge in partenza l'oggettività del dire. Un saluto, Marco