Subject: Re: Aspettative verso la psicologia : fino a che eta' ? Fino a quando? Date: Tue, 05 Aug 2008 13:17:14 GMT From: L Organization: [Infostrada] Newsgroups: it-alt.discussioni.psicologia Poiché qui non ci sono filtri se non ti spiace non faccio tagli. L: > > Ciao John. > > > > Sulla psicosomatica ti dico che è vero che si può molto -> > > condizionandosi positivamente. > > John wrote: > La mia 'milestone' resta sempre quel libro (secondo a quanto ho sentito > oggi introvabile) di H.J. Schulz : Il Training Autogeno. > Io lo comprai (e' in due volumi) nel 1966 a Genova in via XX Settembre. > Da allora l'avro riletto venti volte. > > Molti capitoli, molte frasi, mi hanno colpito, oltre alle spiegazioni > degli esercizi inferiori e superiori. > > Ad esempio la frase 'la psiche ha un potere quesi illimitato sul soma'. > Ovviamente, con applicazione, pazientza e molto tempo (n.d.r.). > I santoni indiani che regolano il battito cardicao a loropiacimento, o > che camminano sui carboni accesi, o che si infilanospilli dentroil > corpo, ne sono la prova lampante. > > Alla ricerca di 'certezze', Schulz distrusse una certezza, cioe' un > appiglio di sicurezza, che la psicologia ufficiale invece ha sempre > tentato di smentire : quella della relazione tra un attacco di panico e > la morte improvvisa. > > Tutti gli psicologi, gli psichiatri, e tutta la psicologia ufficiale, mi > hanno sempre giurato sulla Bibbia, che e' praticamente *impossibile* > morire durante un attacco di panico. > > Io, leggendo Schulz, mi convinsi che questo non era vero. Infatti lui > documenta al minimo una decina di casi di persone che sono morte > 'durante' un attacco di panico. > Lui questo lo spiega col fatto che una diagnosi, fin allora, di > 'funzionalita', smette di essere tale proprio nel momento in cui avviene > l'exitus. Cioe' in altre parole : non si muore di panico SE IL CUORE E' > INTATTO, E SANO. E si possono andare avanti degli anni con sintomi di > nevrosi cardiaca. Ma un giorno, SE IL CUORE SI AMMALA REPENTINAMENTE, > lo stress di un attacco di panico potrebbe proprio essergli fatale. > > Come al solito, hanno ragione entrambi : sia quelli che dicono che e' > impossibile, sia quelli che dicono che invece e'possibile. Dipende da > quale premesse si parte. > > Ma si dimentica che un nevrotico, un ansioso, un 'panicante' adotta > sempre la costellazione piu' pessimistica, piu' sfavorevole. > > La tua 'psicoingegneria' cade qui proprio a pallino. > > Io ho sempre teorizzato, per gli ansiosi/panicanti/ipocondriaci > una 'device' fatta come un orologio da polso, che fa vedere il real time > l'elettrocardiogramma, la pressione arteriosa, il polso ad altri valori > fisiologici importanti. > > Non e' ancora stato inventato. Ma penso che nella cura delle fobie > e degli attachi di panico, esso possa essereuno strumento validissimo di > 'biofeedback', nell'ambito di una terapia 'cognitiva/comportamentale'. > > Tu che sei ingegnere, perche non costruisciuna device simile ?? > ) L: Allora, spero di dire delle cose che possano essere interessanti anche per te, poiché -in effetti- non ti conosco tanto da poter dire cose ad personam. Da quello che vedo io ognuno si sceglie il suo equilibrio o la sua malattia. Immagina per un secondo -per fare un esempio- che tu fossi certo che per una giornata tu non possa avere attacchi di panico, qualsiasi cosa tu faccia .. Cosa vorresti fare? Io penso tutte quelle che cose che ti sei negato per paura che ti venisse paura. Quindi -se ci rifletti- la paura è divenuta un tuo *alter ego*. La responsabile (la paura quasi un soggetto fisico a cui imputare) di non aver potuto vivere la vita come avresti voluto tu. E questo -sempre se ci fai caso- è la esatta antitesi di quello che sostengo io: Che ognuno si sceglie -invece (ed in prima persona)- il suo modo espressivo, anche se fosse una malattia. Tu mi dirai: Un conto è la teoria e un ben diverso conto è la pratica! : - ) Ma io la teoria la presento solo a posteriori dei riscontri. Ti dico che io ho sofferto di gastrite di origine nervosa verso i 16 fino ai venti anni in modo acuto. Fino a pesare 40 kg per una persona alta 1.70 m. Ora in tali situazioni 1) Devi prendere dei farmaci specifici e sotto controllo medico. 2) Devi ascoltare cosa ti dicono gli psicologi. A me hanno detto che era di origine nervosa e che io potevo guarire. Però .. però .. dovevo cambiare modo di pensare .. : - ) Facile a dirsi e non facile a farsi! Insomma io ho deciso di cambiare. Non fare più le cose di corsa. Non arrabbiarmi se le cose non andavano come dicevo io. Organizzarmi, come la formica che mette piano piano le scorte per l'inverno. E sono diventato un'altra persona: una persona che non ha più bisogno di avere la gastrite per esprimersi. Nota bene che io non mi sono represso. Ho iniziato a curare (esprimere) tutte le mie passioni(!): -la pittura -la musica -lo studio della psicologia -le donne .. : - ) Insomma sorridere alla vita e la vita ti risponde con un sorriso .. Quindi ne sono convinto. Se tu/chiunque accettassi/accettasse di divenire *un'altra persona* potresti (essendo un'altra persona!) -> benissimo fare a meno degli attacchi di panico. Dovresti però trovare qualcosa che ti riempia la vita con altrattanta pienezza. Solo che non sarebbe una lotta contro le forze della negatività. Sarebbe una corsa con il vento in poppa dello scoprire l'ignoto godendo che la paura ti possa dire quando e perché ci sarebbero delle ragioni per fare o per cambiare. Perché la paura non esiste per bloccarci, ma per orientarci. Così come un timoniere da la rotta alla sua barca -> grazie anche alla paura di sfondarla sugli scogli o sulle secche, ma non certo si ferma .. altrimenti la barca che ce la ha a fare? : - ) L: > > > > Io me ne interesso dal punto di vista della Cybernetics > > > > http://en.wikipedia.org/wiki/Cybernetics John: > Interessante. Specialmente vedendo nomi come Von Neumann, i pionieri > dell'informatica !! > > > http://www.psicoingegneria.it/ > > John: > Bel sito ! > Vedo che c'e' un corso a Genova. Lo fai tu ? > > Io saro' a Genova a settembre/ottobre. > > Ciao. > > John. Lo tiene un mio amico, Lino Missio, laureato in filosofia e psicologia, fondatore dell'albo riconosciuto dallo stato della consulenza psicofilosofica già dal 2000. Ci siamo conosciuti sui gruppi di discussione proprio intorno al 2000. Lui mi ha detto che non riusciva a campare solo con la laurea in filosofia. E mi ha detto il suo progetto sulla psicofilosofia. Gli ho dato delle cose che avevo scritto, oggi insegna in molte città: Genova, Torino, Roma etc. Anzi -se ho capito bene- ultimamente (2008) ha lasciato tali interessi e si è rivolto a uno studio della mente di tipo orientale. http://www.linomissio.com/ Mi ha regalato -Lino Missio- il suo ultimo libro. Se mi dai una casella di posta valida te ne mando una copia, sono cose molto interessanti, si parla di trovare i punti del corpo dove abbiamo degli stress, grazie a metodi orientali .. non è il mio specifico .. ma tanto per sapere se ti interessa, visto che vorresti andare a trovarlo. Se non vuoi dire la tua casella in pubblico poi scrivermi a Infatti ha "rilevato" l'associazione AIP un nuovo gruppo di persone: dal nuovo sito: http://www.psicofilosofia.eu/index.html ++ cit on ++ Il Centro di Formazione Psicofilosofica è impegnato dal 2000 nel campo della Consulenza Filosofica e del Counseling ad indirizzo psicofilosofico. La sede operativa e amministrativa è a Genova, ma svolge attività di formazione anche a Roma. I corsi sono patrocinati dalla Regione Liguria. Il CFP offre l'opportunità di un percorso formativo completo, che consenta l'acquisizione di competenze specifiche nell'ambito scelto. Obiettivo dei corsi è la formazione di esperti che siano in grado, nel loro ambito operativo, di servirsi della filosofia come strumento dialogico e di riflessione consapevole e critica sia per offrire consulenza individuale e di gruppo, sia per fornire interventi di supporto alle organizzazioni. I docenti impegnati nella Formazione sono scelti fra i migliori esperti nei singoli settori. L'attenzione è rivolta, non solo ad un'azione didattica efficace, al tirocinio e alla supervisione, ma anche alla ricerca e agli sbocchi professionali. Ai corsisti, che, in seguito, vorranno iniziare la libera professione, viene offerto un ventaglio di opportunità che consentirà loro un iter più agevole e chiaro. Alla fine del corso, i corsisti uscenti potranno iscriversi, previo superamento dell’esame di accesso, all’albo professionale relativo al loro ambito. Ciò prevede l’inserimento del proprio curriculum vitae all'interno dei canali mediatici del gruppo psicofilosofia, la possibilità di usufruire di un codice deontologico e di un'assicurazione professionale e, infine, di poter essere scelti come formatori del CFP e di tutte le scuole da esso accreditate. Il CFP, in collaborazione con AIP (Associazione Italiana Psicofilosofi), ha aperto una convenzione con l’Università di Genova per l’espletamento di stage e tirocini di studenti universitari, anche per facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro dei laureati in discipline umanistiche. Il CFP ha ospitato personalità di noto spessore nazionale e internazionale: L. Marinoff, U. Galimberti, U.Guerci, A. Vitullo, A. Gnoli, Neri Pollastri, F. Volpi, A. Guerci e Gerd B. Achenbach (iscritto honoris causa all'albo dei consulenti filosofici di AIP). ++ cit off ++ Saluti, L