Subject: Re: Il capo e quello che può fare Date: Sun, 21 Jun 2009 16:36:41 GMT From: L Organization: [Infostrada] Newsgroups: it.discussioni.psicologia Massimo Soricetti wrote: > Invece sembra che stavolta B sia più in difficoltà del solito. > Addirittura ci sono voci di un governo Draghi (perché? boh). > Ma PERCHE'? Ho letto le varie analisi e trovo che tutte colgono molti aspetti della questione. Mi vorrei soffermare su un aspetto che non è stato trattato: "Siamo sicuri che si tratti solo di scandalismo?" La maggior parte dei commentatori, sia qui sul ng, sia in ambiente massmediologico, sono concordi che è molto probabile che vi sia stata non una semplice fuga di notizie, ma un complotto. Anch'io solo studiando il fenomeno dal punto di vista massmediale, (senza avere avuto accesso a info riservate) sono per l'ipotesi del complotto. Sono per questa idea e sono anche preoccupato che le *sorti dell'Italia* siano -forse- etero-dirette da cosiddetti poteri forti, non meglio noti, perché -se fosse così- le sorti dell'Italia e l'ipotesi del meccanismo democratico -sebbene io non condivida la politica dell'attuale governo- se ne vanno a farsi benedire. L'elaborazione politica/di psicologia delle masse/sociologica/massmediale necessita -urgentemente- di un'opera di riconsiderazione se la democrazia non sia divenuta una illusione così come al popolo si favorisce l'uso della religione, o del calcio, o i tori che corrono per le strade, la corrida, e magari i gladiatori nelle arene, oggi, quindi i piloti che rischiano di uccidersi in un circuito automobilistico, e quant'altro. Quindi gli intellettuali hanno grandi responsabilità: 1) Chiedersi "Ma perché?" 2) Studiare dei modelli che non siano gestiti a livello di ristrette cerchie di potere. E' chiaro che la massa ha il difetto di essere -per sua e di altri responsabilità- a un livello di sottocultura e sarebbe rischioso investirla di responsabilità superiori alla relativa capacità di elaborazione. Si veda ad esempio questa ammissione di Mr B: http://www.youtube.com/watch?v=rQAc427uKeI La mia idea, oserei dire il mio eureka! : - ) ... è molto semplice: Alle persone deve essere data la possibilità a) di eleggere persone competenti. b) di potersi formare una cultura, a prescindere dalla classe sociale di origine, oltre che le risorse primarie: cibo, casa, possibilità di svolgere una funzione sociale (quello che una volta si chiamava "lavoro") a cui la scuola deve preparare. c) di avere la libertà di pensiero con la frontiera di non scendere nella apologia di reato. d) di avere la stabilità contro il degrado delle informazioni e le risorse primarie che non possano essere sbilanciate a favore di pochi. Deve essere possibile la stabilità delle risorse (concetto antitetico al concetto di aumento della produzione, in quanto il mio modello è armonico e non a risorse illimitate, come è -del resto- il pianeta) NON limitando l'informazione, ma rendendola il più diffusa possibile (tranne le specifiche sulle info di danno alla sicurezza, per cui va previsto un protocollo apposito). In un sistema "ben formato" (come si chiama -in logica- un sistema che rispetta il PDNC), infatti, il feedback garantisce stabilità, se si regola il circolo delle informazioni disponibili, tanto da potere essere reimmesso nel sistema senza farlo esplodere (per eccesso di info che non risulterebbero più elaborabili se escono fuori dalla loro processabilità: si veda qualche articolo di Eco sul concetto di strategie di come trascurare l'informazione circolante). Ossia "conoscere lo stato del sistema" per regolare -su esso stato del sistema- l'evoluzione futura del sistema stesso, a partire dal passato, per impostare il futuro (al variare degli input), per abilitare gli output .. è quanto di meglio si abbia oggi a disposizione per il controllo dei sistemi. La meccanica -invece- delle eccezioni, ossia dei casi non trattabili in modo ordinario, è trattato nella gestione dei computers come "chiamata a stato supervisivo: si abilitano a compiere alcune azioni solo a uno stato supervisivo per esempio in caso di allarme, di segnalazione di errore, di segnalazione di malfunzionamento, etc. (il cosiddetto "protocollo apposito" di cui dicevo poco prima). Ma per il buon funzionamento di un sistema la maggioranza dei casi devono/dovrebbero essere gestiti con una politica ordinaria di completa trasparenza delle informazioni disponibili, e il fatto che si elimini -in questo modo- la modalità di "chi controlla il controllore?", garantisce che il sistema tende al rispetto delle leggi perché se non lo facesse sarebbe facilmente riscontrabile -da chiunque- che è stato violato il principio di legalità. Infine la garanzia di chi controlla il controllore nelle procedure di stato supervisivo può essere gestita con un sistema di arbitraggio: Il controller che determina l'esito di quale cosa è corretto fare -dopo segnalazione di più sorgenti che non sono tutte daccordo tra loro (per esempio per malfunzionamento)- è semplicemente una verifica di chi abbia la maggioranza della tesi che ha raccolto più consensi. Il controller deve essere a sua volta periodicamente testato per verificarne il funzionamento e va sostituito in caso di malfunzionamento del controller stesso. Bene, abbiamo fatto un po' di studio di AI (artificial intelligence) : - ) Chissà che prima o poi non ci torni utile .. Grazie dell'argomento, L