Subject: Quando ti manca lo scopo Date: Sun, 14 Jun 2009 09:50:43 +0200 From: nessuno Organization: albasani.net Newsgroups: it.discussioni.psicologia Nel film The Matrix Reloaded, secondo capitolo della saga, l'agente Smith, un software, razionale, una macchina, acquisisce un potere tale da emanciparsi dal sistema per il quale esiste, ovvero Matrix: egli acquisice il potere di tenere testa all'anomalia del sistema, l'eroe Neo, moltiplicandosi, diffondendosi, duplicandosi. E poco prima di dare inizio ad un'epica lotta contro il protagonista pronuncia il seguente discorso: «Siamo qui perché non siamo liberi. Di sottrarsi a questo dato di fatto non c'è ragione, nel negarlo non c'è scopo perché sappiamo entrambi che senza scopo non esisteremmo. È lo scopo ad averci creato, è lo scopo che ci connette, che ci guida, che ci spinge» Il cattivo agente Smith contrappone il suo scopo di dominio/liberazione a quello *obbligato* (= non scelto) di riscatto e ribellione di Neo, che si è trovato (Heidegger direbbe "è stato gettato") nei panni dell'eroe suo malgrado e senza aver potuto compiere prima la scelta consapevole di lottare. In un certo senso combatte perché non sa/non potrebbe fare altro (ma per fortuna è il più forte di tutti! :-) ) Continuando un po' il ragionamento che straordinariamente accomuna molti recenti thread, mi domando se possa esistere una vita degna di essere vissuta, o almeno "più interessante", senza uno scopo: un indirizzo progettuale che non ha semplicemente il suo senso nei traguardi che è possibile raggiungere ma che consente anche di liberare il potenziale umano di chi li deve raggiungere tanto dal punto di vista mentale che da quello emotivo (entusiasmo, grinta, tenacia...). Io stesso ho sperimentato che avevo molta più voglia di fare quando avevo uno scopo, indipendentemente dal fatto che questo scopo fosse qualcosa di "immaturo", cioè non un traguardo <> (come ha scritto Vincenzo tempo fa) ma uno non ragionevolmente possibile... sebbene non impossibile (per chi lo ha raggiunto naturlich!). E' mia opinione che senza uno scopo, che per me è sinonimo di non sapere ciò che si vuole, non si possa vivere una vita dotata di "senso" (ovvero significato) profondo, ma può essere sufficientemente compensata dall'esistenza di un progetto, come ad esempio raggiungere quei traguardi di vita indispensabili per...vivere! Affermarsi nella società, diventare indipendenti, ecc... Io ho un progetto simile, ma non c'è nulla che faccia veramente con passione e sento che da una parte sono più...vuoto, per non sapere ciò che voglio, dall'altra mi manca quella marcia in più che potrebbe spingermi ad un ulteriore sacrificio per liberare tutte le mie capacità, proprio come riuscivo e volevo quando lo scopo (anche se solo un sogno) lo avevo! Tornando al discorso che si faceva in altre discussioni, questa autoreferenzialità che caratterizza le società moderne...è proprio un bel guaio! :-) Cosa ne pensate? -- Ciao!