Subject: come "motivare" la MEMORIA? Date: Fri, 05 Sep 2008 01:43:57 GMT From: "Heinz" Organization: [Infostrada] Newsgroups: it.discussioni.psicologia Un sondaggio di qualche settimana fa ha rivelato che alte percentuali d'italiani non ricordano nessuna guerra degli ultimi 5 anni, e a fatica qualcuna delle mega-catastrofi naturali (come lo tsunami asiatico e l'alluvione di New Orleans), e la cosa non mi ha meravigliato poiché io stesso in quel momento mi sono accorto di ricordare poco o nulla al riguardo, come molte altre cose che interessano persino la mia vita personale senza toccarla da vicinissimo, me n'ero accorto già da molto tempo... La spiegazione che mi sono dato, osservando cosa distingue ciò che ricordo da ciò che invece tendo a dimenticare più facilmente, riguarda la motivazione: una motivazione che, almeno nel mio caso per essere sufficiente a farmi ricordare deve sintetizzare utilità concreta e piacere emotivo-affettivo... il guaio è che la maggior parte delle esperienze, persino negli ambiti che più sintetizzano piacere e utilità, sembrano avere un grado insufficiente di quella sintesi, e mi chiedevo se è un fenomeno soltanto mio oppure no (a prescindere dall'intensità, certo, che nel mio caso è aggravata dalla depressione). Cioè, a parte le varie conoscenze che si apprendono a scuola e all'università, che comunque è già un estremo peccato scoprire di aver dimenticato o comunque sepolto nei meandri del cervello (tanti anni e fatica negli studi, per poi dimenticare gran parte di quanto imparato?), oggigiorno siamo tutti più o meno super-informati, certamente anche di gossip e facezie del genere, ma grossomodo anche di politica interna, politica estera, cronaca importante... però poi viene fuori che dopo qualche anno dimentichiamo gran parte degli eventi, o pilastri importanti di notizie orecchiate: ad esempio, io che pure ho vissuto le guerre della ex-Jugoslavia in anni dove non ero affatto demotivato, ora non ricordo più come siano iniziate, come sono finite, com'è la situazione attuale e via dicendo... Mi accorgo però di non ricordare persino cose che ho fatto in prima persona da poco tempo, come il percorso di un ambulatorio sanitario, le pubblicazioni realizzate nel lavoro, le notizie cruciali di salute che riguardano la mia unica amica rimasta, persino i nomi degli attori dei miei telefilm preferiti che tuttora seguo... Noto dunque che m'interessa poco orientarmi con prontezza nell'ambulatorio perchè ormai m'interessa poco della mia salute, così come m'interessa poco ricordarmi le pubblicazioni di lavoro perché ormai ho perduto la fiducia nelle prospettive di questo lavoro, e similmente so che ricordarmi la salute della mia unica amica serve a ben poco sia a me che a lei, visto che non ci vediamo praticamente mai e a distanza non posso aiutarla in alcun modo... In tante cose, cioè, io conservo un coinvolgimento anche notevole, che però si accompagna alla sfiducia nell'utilità concreta di quelle cose per la mia vita, e questa sfiducia ho l'impressione che agisca da fattore demotivante che confina le informazioni nel cestino della mia memoria... All'opposto, informazioni chiaramente e direttamente utili per la mia vita pratica, come la dimestichezza con la dichiarazione dei redditi, le dimentico ogni anno poco dopo averle già fatte, credo perché non mi coinvolgono con affettività positiva, le vivo un po' come una spiacevole sottrazione di tempo alla mia vita soddisfacente, e quindi in certo senso vorrei dimenticare che esistano... Nel mezzo c'è poi l'universo di conoscenze che "potrebbero tornare utili", come quelle salutistiche su malanni che ancora non credo di avere ma che forse sarebbe bene prevenire, e però le dimentico prestissimo, forse perché ormai m'importa poco della mia salute... E ancora, quelle conoscenze che sarebbe bello e dignitoso conservare, come quelle sul patrimonio culturale, sulla storia civile... forse chi le conserva è perché le coltiva con letture accessorie, viaggi appositi, però a me non è che non interessano per nulla soltanto perché ho altre priorità, perché allora devo dimenticarle? magari figurando come un ignorante al pari di coloro che non le hanno studiate affatto e/o che le disdegnano volontariamente... A questo punto, cioè, mi verrebbe quasi da rivalutare quelle persone che disdegnano l'istruzione, la coltivazione d'interessi culturali, le competenze di utilità civica e via dicendo... A che serve impararle se poi le dimentico? Credo appunto che alla base di questi problemi di memoria ci sia un deficit di motivazione, ma come si può motivare la memoria? HEINZ