Subject: Re: come "motivare" la MEMORIA? Date: Fri, 05 Sep 2008 09:22:18 GMT From: L Organization: [Infostrada] Newsgroups: it.discussioni.psicologia Heinz wrote: > > Questo però mi pare più applicabile a cose tecniche, per l'appunto, come > l'uso del computer e di internet, che ad esempio sto insegnando a mia > madre... e con lei nemmeno questo funziona, o meglio il tempo di ritenzione > mnemonica è addirittura inferiore alle 24h. > Mia madre ad esempio continua a confondere cose come: > - il tasto "canc" con quello di backspace; > - l'enter della tastiera col comando "invia" di Outlook Express; > - Youtube con Google e altri portali in cui s'imbatte; > - il tasto sinistro e destro del mouse; > - e moltissime altre cose... > Io ogni volta le spiego la differenza e gliela faccio sperimentare per la > specifica cosa che le serve, ma il giorno dopo o la volta successiva lei > l'ha già dimenticato... così come dimentica altre cose basilari: > ad esempio non c'è verso di farle guardare la barra delle applicazioni, ogni > volta lei apre una finestra nuova del programma anche se ne ha già 3 aperte > e se la perde di vista ne apre altre ancora, poi quando deve fare qualcosa > cerca nella sua memoria anziché nella logica proattiva, se ad esempio lei > dopo aver inviato una mail con Outlook Express inizia a navigare in Explorer > e dopo un po' decide di scrivere un'altra mail, dice "devo tornare > indietro"^___^ > ....però ciò, stranamente, si accompagna alla scarsa motivazione, cioè sono > stato io a forzarle la mano per imparare, e nonostante lei da una parte sia > allettata dalla possibilità di ricercare cose sui suoi attori preferiti, > notizie di politica che l'appassionano molto, e comunicare coi pochi parenti > che le sono rimasti e che la trovano raramente per i suoi orari notturni, al > contempo le importa relativamente di tutto ciò, per rinuncia generale che ha > verso la vita, per diffidenza verso le tecnologie, e via dicendo; infatti si > arrabbia perché vorrebbe sapere soltanto lo strettissimo necessario per fare > quelle poche cose che le interessano, e inutilmente io le spiego che non > servirebbe, perché così al primo intoppo si blocca, ad esempio se s'impalla > Explorer non sa forzarne la chiusura, così come sa chiudere il computer ma > non sa riavviarlo, è già successo un paio di volte io le ho insegnato come > si fa ma se risuccedesse domani non lo ricorderebbe e si bloccherebbe di > nuovo. > > HEINZ Dunque stiamo discutendo, secondo me, non delle tecniche mnemoniche in senso stretto .. ma delle tecniche di elaborazione. Su tale nuovo tema mi sembra che ci sia da dire che -nell'attività didattica- ci avventuriamo in uno scenario molto controverso, anche se di interesse della psicologia, spesso chiamata in causa per dire perché una persona "non apprende". Per quello che mi sento di dirti non a tutti si può insegnare alla stessa maniera: bisognerebbe tenere conto della *sensibilità personale* del soggetto e fare molta attanzione non ad imporre un modello, ma a trovarne uno che sia gestibile e riorganizzabile (che sia gradito). Con le persone più avanti negli anni non puoi pretendere che si attengano a quello che gli consigli, devono trovare *un loro modo* di fare le cose. Anche per i bambini piccoli questo sarebbe auspicabile(!), ma i bambini sono molto più recettivi e assecondano facilmente ad esperienze in modo emulativo. Le persone più mature fanno -invece- più resistenza. Ciò non è detto che sia un male (il fare resistenza). Né che la soluzione sia rimproverare perché non ricordano. Ti mostro una tecnica che supera questi ostacoli: 1) Prendi un foglio di carta bianca e una matita. 2) Al tuo allievo chiedi di scrivere sulla carta la data e l'ora a cui sta iniziando la lezione. 3) l'argomento della lezione e quanto tempo intende dedicarvi. 4) Se ha già una idea di quale procedura necessiti per fare ciò che si propone: per esempio scrivere una email. 5) Se non ha idea di come fare: insegnare a navigare con un motore di ricerca per reperire le informazioni *che non gli serve di memorizzare* -> perché siano usate. Gli dici che dopo che avrà scritto molte email *si stuferà di scordare come si fa* -> e doverlo andare a cercare! : - ) La necessità del fatto che quella cosa gli è utile -> legittimerà -> la scelta (a livello profondo nella psiche) di memorizzare. 6) In pratica gli avrai insegnato a fare *qualunque procedura* senza necessità di *memorizzare (in tempo breve) nulla*, poiché anche la stessa procedura che sta attuando è scritta sul foglio che sta usando e la butterà solo quando la ricorderà a memoria. Io addirittura scrivo dei miei personali manuali di studio di una materia che non consulto più solo quando nel manuale c'è meno di quello che so fare (però a volte li aggiorno, soprattutto se -a distanza di tempo- mi serve di sapere come ero riuscito a fare una certa procedura: a questo servono gli archivi, la mente serve per le idee, sopratutto). Saluti, L