Subject: Re: Per coloro che pensano di credere. Date: Sun, 08 Jun 2008 11:42:25 GMT From: L Organization: [Infostrada] Newsgroups: it.cultura.religioni Raffaele Benzi wrote: > > Ogni tanto, nei momenti di miglior umore, io spero che coloro che pensano > di credere in una religione qualsiasi, indifferentemente dalla religione > stessa, abbiano la capacita' di discerner etra il credere ed il sapere. > > Poi leggo gli interventi , disperatamente stupidi ed ottusi della > maggioranzadei partecipanti ( gli altri li ho simbolicamente eliminati , > quindi non possono irritarmi con la loro perseverante ottusita'...) e mi > viene voglia di capire da dove , da qaule abisso di insondabile stupidita', > emergono certe affermazioni, determinate certezze, certe stranissime > convinzioni. > > Allora, paragono cio' che leggo a cio' che so', e mi viene il voltastomaco. > > Quei fessi che confondono religioni e miti ancestrali, mi procurano una > sorta di irritazione gastrica, tendente alla flatulenza, ma talvolta, mi > viene voglia di spiegare loro come stanno le cose... > > Allora leggetevi questo, invece di guardare la televisione , questa sera, e > cercate di capire quello che leggete, dopo professatevi credenti....Che poi > ne discutiamo. [...] > Avete letto? > E se lo avete letto , lo avete capito? > > Se non lo avete capito, mettete la testa nel forno a microonde e > ponticellate la chiusura : mezz'ora a massima potenza dovrebbero essere > sufficienti a darvi la comprensione. > > Smettete di essere certi, limitatevi a pensare di credere... E bevete > Falerno, al calar del tramonto...ci sara' sempre un altro tramonto. > > Raffaele > > Ciao Raffale, ho letto, grazie del testo. Ti interessa una mia opinione? Eccola qua: La questione del tuo meravigliarti di un credere monilitico è energia sprecata. Le persone -anche tu, anche io, tutti- provano a combattere le proprie paure assumendo delle posizioni, delle "credenze". A mio avviso questo guaio -il credere- non è questo fatto catastrofico, perché se non avessimo "idee" (per quanto in metamorfosi, sia che vogliamo, sia che non vogliamo) non avremmo identità né sapremmo esprime in alcun linguaggio. Il fatto catastrofico è quando NON siamo disposti a mettere in discussione le nostre idee, ciò in cui crediamo fintanto che lo riteniamo accoglibile. E' questa indisponibilità che diviene catastrofica perché divendo monolitici non sappiamo gestire le nostre paure, ma ci irrigidiamo, lasciamo che la morte entri in noi, consentiamo che una parte di noi, quella indisponibile, sia già morta. Quindi apprezzo la tua elasticità mentale e la tua disponibilità ad investigare il mito e anche l'assurdità di farsene una regola, ma non dare per scontato che ci siano delle cose sensate che non vadano cambiate, poiché ci arrampichiamo e/o galleggiamo con quelle che abbiamo a disposizione: magari a mani nude. Abbia pietà quindi di noi nelle tue preghiere o intenzioni, anche se non ti rivolgessi ad alcun Dio, ma solo alla verità, Ciao, L