Subject: Re: ragionamento induttivo-deduttivo Date: Wed, 11 Feb 2009 18:42:22 GMT From: L Organization: [Infostrada] Newsgroups: it.discussioni.psicologia ehimey wrote: > > la mia prof di filosofia dice che il ragionamento è costituito > da inferenze induttive e deduttive. nella vita di tutti i giorni > alterniamo continuamente questi processi quando si tratta > di ragionare su fatti non noti, cioè che non possiamo > percepire direttamente. > vorrei capire meglio come funzionano tali processi > a livello pratico... > gli unici esempi che ho avuto sono "i cigni bianchi" > per l'induzione e il sillogismo di "socrate è un uomo" > per la deduzione...ora, mi piacerebbe leggere > qualche esempio di induzione e deduzione, > ma più vicino alla realtà quotidiana. > > grazie a tutti! La deduzione: http://it.wikipedia.org/wiki/Deduzione "Con il termine deduzione si intende in logica filosofica un procedimento che deriva una certa conclusione da premesse che la implicano". Quindi? Significa passare dall'universale al particolare. Ad esempio se dico che A= tutti i cani del pianeta terra hanno 4 zampe B= io ho un cane nel pianeta terra Posso dedurre che C= il mio cane ha 4 zampe La induzione: http://it.wikipedia.org/wiki/Induzione "è un procedimento che partendo da singoli casi particolari cerca di stabilire una legge universale". Quindi? Naturalmente può sembrare più debole il passaggio da una serie di casi particolari a un insieme più generale. Ma non lo è se si "costruisce" dal particolare all'universale grazie all'ipotesi che l'induzione sia vera. Ad esempio: Una auto va a 50 km/h, se dopo un ora ho percorso 50 km .. quanti km avrò percorso dopo 2 ore? Il mio modello mi dice che ho percorso 100 km, ma ci sono arrivato per estrapolazione su dati non ancora misurati, e solo su quelli disponibili. A volte si usa aggiungere la questione che è "probabile" che l'induzione andrà a buon fine per sottolineare che spesso il reale si discosta dai modelli (i corvi che ho visto finora sono neri ed è probabile che gli altri che vedrò siano anch'essi neri). Ma non quando un insieme è costruito per "induzione matematica". Ad esempio: http://www.math.unipd.it/~maraston/Analisi1/An1_0809_logica_induz.pdf Si può leggere (pagina 5): dimostrare che per n>=1 n^2+n è pari. Infine dal punto di vista psicologico l'induzione è una sorta di estrapolazione che allude ad una intuizione. Se la intuizione è fondata sarà possibile costruire una legge che da pochi casi misurati sia in grado di descrivere anche dei casi non misurati a priori e che osservino le ipotesi imposte purché sia soddisfatta la legge. Ad esempio: Un grave cade secondo la legge (in ipotesi che vi sia solo la forza verticale di attrazione gravitazionale della terra): y(t)=-0.5*9.8t^2 +y0 t=0, y(0)=y0=5metri t=1 (sec), y(1)=y0-0,5*9.8(1)^2=5-4.9=0.1 metri E se avessi misurato solo t=0 e t=1, anche solo dalla legge potrei immaginare anche i casi che non ho misurati. Per esempio imponendo y(t)=0 posso calcolare dopo quanto tempo il corpo raggingerà il suolo esplicitando t: 5-0,5*9.8*t^2=0 radice (5/4.9)=1.01 sec Quindi siamo in una fattispecie propriamente umana e psicologica che da poche esperienze ci consente di "farci una idea" su cosa potrebbe succedere in situazioni che non abbiamo esplorato direttamente. Ritornando -quindi- sul concetto che la induzione sia solo "probabile" nel gap tra modello e reale, ciò è relativo al fatto che il modello approssima il reale. Se io dico "ho visto sempre sorgere il sole e anche domani, se sarò vivo, lo vedrò sorgere" diviene solo probabile (il passaggio da un insieme di casi limitati a un insieme maggiore) poiché sto approssimando le leggi di induzione trascurando una parte della quantità di informazione disponibile. Ad esempio il domani potrebbe essere talmente lontano tanto che il nostro sole sia esploso, ma ciò non è usualmente nella casistica che si ipotizza e sarebbe stato meglio specificare di quale domani si parla (e il che riduce, aggiungendo ipotesi di vincoli, il piano della variazione di misura per eventi inattesi). Saluti, L