Subject: Re: psicologia dell'anziano Date: Sun, 09 Dec 2007 08:24:26 GMT From: L Organization: [Infostrada] Newsgroups: it.discussioni.psicologia cia wrote: > > Salve a tutti, > dovendo attuare un centro ascolto per anziani, quali domande ha senso porre > loro per instaurare un buon rapporto? Oltre le richieste di cosa può > servire, come stanno, e simili, come si parla agli anziani? Non so se mi > spiego, non ho esperienza con nonni e mi sento leggermente a disagio quando > devo avviare io una conversazione e loro sono leggermente chiusi o ostili, > perché mi sembra banale qualsiasi cosa alla luce della loro situazione (di > solito sono anziani che non rispecchiano certo i nonnini sorridenti del > mulino bianco) e inoltre senza un contatto fisico e visivo (la cosa dovrebbe > esser fatta telefonicamente)... quindi volevo conoscere qualche studio sul > loro mondo emotivo-esistenziale, o anche qualche indizio più pratico, per > cercare di fare un buon lavoro. > Grazie E' -a mio avviso- un problema analogo a sapere ascoltare i bambini, e non perché gli anziani (come i bambini) siano dei minus habens. E' un problema analogo perché -anziché considerare i bambini o gli anziani delle *persone*- si introduce -spesso- una sorta di discriminazione pregiudiziale. Naturalmente vi possono essere dei problemi specifici. Ma se si parla a un bambino sillabando e con un tono da deficiente, anche il tono del bambino tenderà a vocalizzarsi musicalmente con una intonazione da deficiente .. : - ) Così la questione _principale_ nel rapporto con chiunque, compresi gli anziani, è riconoscergli una equidignità. Equidignità con l'interlocutore e con gli altri esseri umani. Quindi "come si parla alle persone (anziani compresi)"? Salutare, chiedere se potevano esser utili in qualcosa. Fornire informazioni pertinenti, prender nota delle informazioni che ci vengono comunicate. Naturalmente non usare un tono troppo freddo, che tende a respingere la conversazione. Mostrare che è una cosa ben fatta utilizzare la possibilità di esternare, esprimere ad altri dei dubbi, delle perplessità, che normalmente tutti lo fanno, quando si relazionano. Grazie dell'occasione C.I.A., : - ) Lino