Subject: come affrontare i "ragazzini" Date: Sat, 5 Jul 2008 20:53:21 +0200 From: "cia" Organization: TIN.IT (http://www.tin.it) Newsgroups: it.discussioni.psicologia Salve a tutti, vi espongo il mio "problema": per lavoro tra qualche giorno dovrò stare a contatto con dei bambini dai 6 ai 13 anni (più di 80 ma divisi in gruppi) durante delle attività post-colonia marina, cioè appena dopo pranzo rimaniamo a terra, alcuni in palestra, altri a disegnare, giochi etc. Tutto questo non era previsto nel progetto in cui mi sono impegnata, e mi trovo in difficoltà perché mi sento incapace di affrontare loro, di gestirli, di essere brava nel farlo, di relazionarmi bene contemporaneamente con le altre ragazze che saranno con me e con le responsabili. In particolare temo di non riuscire a farmi rispettare, di creare un meccanismo per cui io divento quella che rompe o quella da prendere in giro, e non perché ne soffrirei personalmente ma perché vorrei creare un rapporto sì autoritario (non possiamo toccarli, avere rapporti amichevoli, giocare con loro: noi dobbiamo monitorare, aiutare, coinvolgere) ma anche essere simpatica, fare battute, trovare il modo di riprenderli durante atti di bullismo senza strillare a basta (cosa che trovo difficile se cominciano a menarsi e sono dall'altro lato della palestra... mi dicono che noi ragazze non dobbiamo urlarli contro, ma come facciamo allora a fermarli?), insomma non so come spiegarmi se non con il "risultare simpatica" in modo da rendere più facili le dinamiche tra tutti. Tenete conto che ho poco tempo, dieci giorni, che sono poco fisionomista, che tornano dal mare stanchi ma iperattivi, trasformando la stanchezza in nervosismo, in un attimo succede un disastro, che non ci sono solo io ma che cmq siamo da sole a gestire i gruppi e quindi vengo osservata ma non aiutata, che mi "spaventano" di più i bimbi delle medie rispetto ai più piccoli, che non sopporto il caos uditivo, che non ho mai visto né loro né la situazione dal vivo e verrei introdotta tra persone che già si conoscono e sanno come muoversi, e che di tutto questo me ne vorrei fare una ragione ed essere cmq utile al servizio che si sta facendo, e non un pesce lesso o un baccalà (come mi sento a pensarci, senza sapere cosa dire o cosa fare se non le ovvietà). Non credo in generalizzazioni, ma c'è sicuramente qualcosa da sapere su come gestire i rapporti con questi bambini che mi può aiutare, giusto? Grazie :)