Subject: Re: Prove scientifiche dell'esistenza di Dio[?][storia del teorema da Anselmo di Aosta a Godel e oltre] Date: Wed, 14 Oct 2009 09:11:07 GMT From: L Organization: [Infostrada] Newsgroups: it.cultura.filosofia LG wrote: > > "Francesco Lantana" ha scritto nel messaggio > news:4ad449a8$0$1415$4fafbaef@reader4.news.tin.it... > > > Dio, che per definizione è un essere trascendente > > Una definizione non fa esistere alcunche'. Quindi, tanto per cominciare, > fino a prova contraria NON esiste. Poi - anzi ancor prima! - "trascendente", > cosiccome "Dio", sono termini affetti da infinita vaghezza referenziale, > inconcepibili, e come tali si citano ma non si sa veramente di che cosa si > stia parlando (neanche per approssimazione). Semprecche' tu non mi venga a > proporre che se qualcosa e' inconcepibile come qualcosa, allora per cio' > stesso esiste! Che cosa mai puo' essere quel qualcosa se neppure riusciamo a > concepire se sia un qualcosa? Una scatola terminologica vuota di senso. > > > Anche da questo punto di vista la posizione corretta è quella degli > > agnostici > > Affatto! Gia' sostengono che al termine "Dio" possa corrispondere qualcosa > in qualche misura concepibile. Ma non v'e' misura che possa avvicinarsi a un > qualcosa dichiarato INFINITAMENTE questo e quello per definizione. Gli > agnostici son gente che trema in assenza di freddo. > > > la filosofia parte da considerazioni ipotetiche soggettive e quindi ognuno > > imposta le sue considerazioni e confeziona le sue analisi per come si > > rapporta in merito ai misteri dell'Universo e di tutto il mondo che ci > > circonda. Per cui alla fine ognuno si crea la sua concezione personale di > > Dio o degli dèi e del modo di intendere la vita. > > Ma questa non e' la via razionale che volevi seguire (come recitava il > sotto-titolo "discorso filosofico o razionale"), semprecche' tu non voglia > sostenere che la filosofia non e' determinata dall'argomentazione razionale. > In tal caso, scartiamo pure la filosofia (e chissenefrega delle etichette) e > limitiamoci all'argomentare razionale! > > > la religione è solo un atto di fede e dovrebbe essere relegata alla sfera > > personale e privata e non dovrebbe essere imposta in modo capzioso fin > > dalla più tenere età come succede in diverse parti del mondo, anche se con > > accenti e modalità diverse. > > OK. Su questo sono decisamente d'accordo, purche' non si sottintenda che la > fede ha lo stesso valore dell'argomentare razionale. > > > Gli atei > > Gli "atei" si fanno terminologicamente etichettare dalle religioni, > accettano di portare addosso un casacca griffata dalle chiese, una specie di > "stella di David" cucita addosso, con molti sottintesi di colpa e di > privazione : i teofili, deisti, credenti sono i sopravveniente sul mondo, > sono gli ospitati e non gli ospitanti, mentre quelli che tu chiami "atei" (e > loro stessi chiamano succubemente "atei"!) sono gli originari, lo stato > normale d'essere al mondo, non ancora inolculati da alcuna catechesi, per > cui vanno chiamati "i normali"; se poi i teofili, deisti, credenti vogliono > distinguersi, assumano loro il prefisso privativo "a" e si chiamno > "a-normali"!! > > > fanno un ulteriore passo in avanti rispetto agli agnostici, partendo dal > > fatto che ci sono un'infinità di credenze religiose soprattutto a secondo > > delle tradizioni di un popolo e che tutte ci raccontano un cumulo di > > assurdità. A cominciare dal fatto che Dio vede tutto, che sa tutto anche i > > nostri pensieri, che può tutto, che è infinitamente buono e poi ci manda > > all'inferno se non ubbidiamo ai suoi capricci che poi sono quelli delle > > varie chiese, senza poi contare le assurdità dei vari dogmi. > > Bene, allora stiamo andando sempre piu' d'accordo. > > > A me poi una siffatta divinità assomiglia più ad un padrone dispotico, > > sadico, crudele e irascibile (Non è un caso che il più significativo > > appellativo di Dio è proprio "Signore") che per tenere sottomessi e > > servizievoli i suoi schiavi e servi minaccia e commina una serie di > > punizioni anche molto severe da fare inorridire i più crudeli e sanguinari > > signori dispotici e dittatori terreni, come appunto l'inferno eterno. > > > Per questo motivo io ritengo che le religioni sono soprattutto uno > > strumento di lotta politica, utilizzato da signori, padroni e governanti > > per tenere sottomesso un popolo suddito. Per questo motivo non è un caso > > che gli stessi riconoscono alle istituzione religiose privilegi e > > riconoscimenti di ogni genere e da cui ricevono cospicui finanziamenti. > > Non è un caso che i primi a trasgredire i precetti religiosi in modo > > palese sono proprio quei governanti che sostengono e finanziano le chiese. > > Be', a questo punto lascio parlare a te. > > > Quanti, per esempio, dei nostri politici pratica le sette opere di carità? > > > > Le ricordo: > > 1. Dar da mangiare agli affamati; > > 2. Dar da bere agli assetati; > > 3. Vestire gi ignudi; > > 4. Alloggiare i pellegrini; > > 5. Visitare gli infermi; > > 6. Visitare i carcerati; > > 7. Seppellire i morti. > > Diciamo che, quando arrivano i gommoni di "pellegrini" dalla Libia, in certa > modo le prime 6 per un po' le fanno; e' sull'ultima "opera di carita'" che > latitano: preferiscono rimandarli indietro, che vadano a morire la' da dove > son venuti, e la' siano sepolti. > > > Cosa dire poi di Berlusconi, Calderoli, Casini, Bossi che, fra l'altro, > > hanno formato più famiglie? > > > > Dal punto di vista storico, si può ben dire che l'uomo divenne religioso > > nel momento in cui si distinse dagli animali, quando cioè divenne > > razionale. Infatti le Religioni antiche preistoriche erano tentativi di > > una ragione primitiva che cercava di spiegare i fenomeni naturali e di > > volgerli a vantaggio degli uomini. Successivamente chi si occupava del > > sacro (i sacerdoti) > > Gli inventori e i tenutari del "sacro"... > > > si sono messi al servizio di re, imperatori, signori per gestire il potere > > pubblico, ricavandone riconoscimenti e privilegi di ogni genere. > > > > I primi miscredenti e scettici li troviamo nell'antica Grecia che > > riconoscevano l'esistenza degli dèi, ma che erano del tutto indifferenti > > alla vita degli uomini. > > > > Cito: Diagora di Melo (fu un sofista e un poeta vissuto nel V sec. a.C.), > > Teodoro di Cirene, (vissuto tra la seconda metà del IV e l'inizio del III > > sec. a.C), Evemero o Eumero di Messana, (vissuto tra il 340 e il 260 a.C), > > ma soprattutto Epicuro (341-270 a.C.). Lucrezio, nel mondo latino, > > ispirandosi ad Epicuro, col "De rerum natura" diffuse l'idea della > > divinità che esiste ma non interviene nel mondo. > > > > Durante il Medioevo e il Rinascimento abbiamo casi di scetticismo, di > > panteismo, di naturalismo e simili, ma nessuno dei pensatori ha mai > > varcato totalmente la soglia dell'ateismo (Vanini, Bruno, Spinoza, Hume, > > Bayle) > > > > Il vero ateismo razionale nasce solo nell'Illuminismo. > > > > Cito: il curato Jean Meslier (1664-1729), D'Holbach (1723-1789), Marchese > > de Sade (1740-1814). > > > > L'ateismo post-hegeliano è quello in cui l'ateismo raggiunge forse il suo > > punto più alto con le critiche demolitrici dei grandi atei dell'Ottocento. > > > > Cito: Arthur Schopenhauer (1788-1861), Friedrich Nietzsche (1844-1900), > > Max Stirner (1806-1856), Mikhail Bakunin (1814-1876). > > > > Nell'Ottocento la popolarità dell'ateismo aumentò moltissimo, in > > conseguenza anche alle scoperte scientifiche della biologia, > > dell'evoluzionismo, dell'antropologia, e da movimenti politici come il > > socialismo, l'anarchismo, il materialismo storico, e dell'idea della > > possibilità di dominare la natura derivante dalla rivoluzione industriale. > > > > Cito Auguste Comte, Félix Le Dantec, Ludwig Feuerbach (1804-1872), Karl > > Marx (1818-1883), Friedrich Engels (1820-1895), Lenin (1870-1924) > > > > Gli atei del novecento hanno poi contribuito a rafforzare l'ateismo sotto > > il profilo psicologico, sociale, esistenziale e scientifico (neurologia e > > neuroscienze), e con saggi critici sulle religioni. > > > > Cito: Sigmund Freud (1856-1939), Jean-Paul Sartre (1905-1980), Albert > > Camus (1913-1960), Claude Lévi-Strauss, Michel Onfray (Trattato di > > ateologia - 2005), Karlheinz Deschner (Storia criminale del > > cristianesimo). > > > > In conclusione si può ben dire: > > > > 1. Che le credenze religiose nascono da paure ancestrali circa la morte e > > le malattie, e dal bisogno di soddisfare le nostre aspirazioni materiali e > > "spirituali": > > > > 2. Che spesso le stesse vengono alimentate da istituzioni religiose > > raccontando favole e leggende, e spacciandole per verità inoppugnabili; > > > > 3. Che le credenze religiose tendono a perdere la loro influenza e a > > ridursi drasticamente man mano che progrediscono le scoperte scientifiche, > > le conoscenze, e si consolida l'affrancamento dai bisogni materiali > > immediati per sempre più larghi strati di popolazione; > > > > 4. Che l'umanità pratica sempre meno i precetti religiosi anche se > > credenti. > > > > 5. Che Dio ha sempre meno successo nelle zone geografiche più evolute e > > fra individui maggiormente acculturati specialmente dal punto di vista > > scientifico. > > Ciao! > LG Se volete vedere una bella foto (vedi sezione in prima pagina, home page>in fondo alla pagina): http://www.psicoingegneria.it/ Se volete stare ai fatti: http://www.psicoingegneria.it/docs/Teorema%20dell%27esistenza%20di%20Dio%20-14-44%20-11-10-2009.pdf Ciao, grazie dell'occasione (in specie a LG), L